L’Italia non rispetta la regola del debito, ci sono elementi non in linea con le raccomandazioni UE che comportano il rischio di “deviazione significativa”, Bruxelles chiede quindi ulteriori spiegazioni al Governo italiano, entro il 23 ottobre.
La commissione Europea prende comunque atto della richiesta dell’Italia «di avvalersi della flessibilità nell’ambito del patto di stabilità e crescita per tener conto dell’impatto sul bilancio di eventi imprevisti», e assicura «una valutazione approfondita della domanda, tenendo conto dei criteri di ammissibilità».
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La commissione UE non promuove dunque a pieni voti la manovra italiana e i conti pubblici, ma la lettera inviata all’Italia dopo aver ricevuto il Dpb non contiene toni preoccupanti.
Non si rileva, ad esempio, nessun elemento che faccia pensare alla possibile apertura di una procedura di infrazione per debito eccessivo (come rischiato lo scorso anno). Lo sottolinea lo stesso Pierre Moscovici, commissario uscente agli Affari economici, dichiarando che non c’è nessuna crisi con l’Italia, e spiegando che la lettera chiede solo spiegazioni aggiuntive, non modifiche.
Dopo le spiegazioni richieste, la commissione di Bruxelles dovrebbe essere in grado di effettuare le sue valutazioni.
In realtà, non solo i toni non sono minacciosi (e quindi non si rilevano rischi di procedure di infrazione), ma l’Italia ha con ogni probabilità già pronte tutte le considerazioni richieste: il mancato rispetto della regola del debito era già messo nero su bianco nel DEF di fine settembre, completo di rassicurazioni circa un virtuoso andamento nei prossimo anni.