Nuovi incentivi per il rinnovo impianti, tecnologie e sostenibilità ambientale, conferma con rimodulazione di tutte le agevolazioni Industria 4.0, green new deal: sono alcune delle misure per le imprese che il Governo annuncia di voler inserire nella manovra 2020, e su cui il DEF 2019 fornisce una serie di anticipazioni.
Il Piano Industria 4.0 sarà rafforzato «nell’ambito di una nuova strategia nazionale per l’innovazione, attraverso una revisione organica delle misure esistenti, per favorire la più ampia partecipazione delle piccole e medie imprese, delle filiere produttive e stimolare l’attrazione di grandi investimenti strategici».
Si tratta di un punto su cui rappresentanti dell’esecutivo hanno già fornito analoghe anticipazioni. In pratica, verranno confermate le agevolazioni fiscali attualmente previste (iperammortamento, superammortamento, bonus ricerca e sviluppo, credito d’imposta formazione). Ma ci saranno rimodulazioni, pensate in ogni caso per andare incontro alle PMI. Il DEF contiene anche nuovi dettagli. Ipotizza ad esempio l’estensione delle spese ammissibili al credito d’imposta formazione 4.0.
Ricordiamo in estrema sintesi gli interventi agevolativi in vigore.
- Iperammortamento: al 270% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, al 200% fino a 10 milioni di euro e al 150% fino a 20 milioni.
- Superammortamento: maggioranze del 30% sull’acquisto di beni strumentali nuovi.
- Ricerca e sviluppo: credito d’imposta dal 25 al 50%, fino a un tetto di 10 milioni di euro.
- Formazione: credito d’imposta al 40% fino a 300mila euro.
Misure per la ‘transizione ecologica’ e la trasformazione del sistema produttivo verso un’economia circolare, che si accompagneranno a un piano fiscale ambientale. La manovra di bilancio conterrà un pacchetto di incentivi e sconti fiscali per favorire la crescita di un’economia green, «attivando un circolo virtuoso tra innovazione e ambiente». Nell’ambito del green new deal, attenzione al Made in Italy agroalimentare.
Correttivi alla riforma della crisi d’impresa. «Dopo l’approvazione, a gennaio 2019, del decreto legislativo di attuazione della delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza – si legge nel DEF – è in corso di studio ed elaborazione il primo decreto correttivo della riforma, per superare le criticità già rilevate ancor prima della entrata in vigore del nuovo codice».
Fra i piatti forti della manovra, il taglio al cuneo fiscale, che però andrà totalmente a vantaggio dei lavoratori.
Altre misure di riforma del lavoro: piano strategico di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni. Istituzione di un Osservatorio Nazionale del Lavoro presso il ministero, legge sulla rappresentanza sindacale, equo compenso. Come è noto, sempre in materia di riforma sul lavoro è in discussione la legge sul salario minimo. Su queste misure è in corso un dibattito Gverno sindacati (Cgil, Cisl e Uil sono convocate a Palazzo Chigi per lunedì 7 ottobre).
Prevista una web tax per le multinazionali del settore che spostano i profitti verso giurisdizioni più favorevoli: si tratta di un punto programmatico inserito nel DEF, nell’ambito di «un ampio processo di riforma dell’imposizione sugli utili d’impresa concordato a livello internazionale».
In materia fiscale, annunciata la proroga di tutte le agevolazioni sulla casa (ristrutturazioni edilizie, riqualificazioni energetiche, bonus mobili). Resta la richiesta delle PMI di rendere deducibile al 100% l’IMU sui capannoni, che il Governo ha recepito, ma senza sbilanciarsi troppo sulle tempistiche: c’è la volontà di anticipare la scadenza del 2023, ma non ci sono dettagli sull’inserimento eventuale di una misura in manovra 2020.