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Verso la manovra 2020: novità su IVA e cuneo fiscale

di Barbara Weisz

Pubblicato 30 Settembre 2019
Aggiornato 8 Gennaio 2021 12:21

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Accordo per evitare l'aumento IVA, dibattito acceso su nuove aliquote anti-contanti, cuneo fiscale da metà anno, deficit al 2,2%: novità sulla manovra 2020 e numeri del DEF.

Nel giorno del DEF, Giuseppe Conte assicura che ci sono le risorse (23 miliardi) per evitare l’aumento IVA («lavoriamo per ridurla, non per alzarla») ma non solo: nella Legge di Bilancio 2020 e nei decreti collegati ci sarebbero ulteriori novità, come ad esempio le aliquote differenziate per incentivare i pagamenti elettronici.

Le altre misure in arrivo sarebbero: taglio del cuneo fiscale da maggio per i lavoratori, fattura elettronica per i Forfettari, pensione quota 100 fino a scadenza naturale, green new deal, proroga incentivi Industria 4.0.

Il ministero dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha intanto fornito qualche cifra: sarà una manovra da circa 30 miliardi, dunque un po’ meno espansiva delle precedenti ipotesi (35 mld). Il dibattito resta però acceso soprattutto sul capitolo IVA, con una presa di posizione di Movimento 5 Stelle e Italia Viva contrari a qualsiasi ipotesi di intervento.

DEF

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NaDEF), determinante per predisporre la manovra: crescita 2020 allo 0,6%, deficit al 2,2%.

«Rispetto alla legislazione vigente, che determinerebbe un rapporto deficit/PIL pari all’1,4% – segnala il Governo -, si configura quindi lo spazio di bilancio per una manovra espansiva pari a 0,8 punti percentuali di PIL (circa 14,5 miliardi di euro)».

IVA

La certezza è che saranno disinnescate le clausole di salvaguardia per evitare l’aumento delle aliquote dal 2020. E’ il capitolo più costoso della manovra, valendo oltre 23 miliardi. Risorse che, ha assicurato nelle ultime ore il premier, sono state trovate tramite un accordo di maggioranza.

Allo studio c’è poi la rimodulazione delle aliquote per incentivare l’uso della moneta elettronica, su cui però si registra parere negativo del M5S e della nuova formazione politica di Matteo Renzi, Italia Viva.

Il meccanismo allo studio riguarda in particolare l’aliquota al 10% e dovrebbe valere circa 5 miliardi. Si tratta di un intervento che alzerebbe di un punto percentuale, all’11%, l’aliquota per chi paga il ristorante o l’albergo in contanti, abbassandola invece all’8% per chi usa le carte di pagamento. Ci sono anche ipotesi in base alle quali il rincaro per l’utilizzo del contante porterebbe l’aliquota al 12%, mentre il bonus per i pagamenti tracciabili scenderebbe al 9%.

Non è chiaro al momento come si potrà configurare la misura operativamente: è possibile che lo sconto per chi paga in contanti avvenga direttamente con un cashback, ovvero una restituzione sulla carta di credito. C’è anche l’ipotesi di “Bonus Befana“, ossia una sorta di una tantum a inizio anno che chi raggiunge una certa soglia di spesa con moneta elettronica (importo dal super bonus non ben definito).

Si tratta comunque di un intervento su cui è difficile fare previsioni in mancanza di accordo politico.

Cuneo fiscale

Ci sono alcune novità su questo fronte, legate a una gradualità dell’entrata in vigore della misura. Si conferma, come annunciato dal programma di Governo, che il taglio sul costo del lavoro sarà a favore dei lavoratori. Non entrerà in vigore da gennaio: si parte a maggio-giugno. Il vantaggio per il 2020 sarebbe quindi parziale, mentre il bonus fiscale diventerebbe pieno nel 2021. L’investimento vale 2,7 miliardi di euro nel 2020 e 5,4 miliardi nel 2021.

Il meccanismo consentirà di introdurre il taglio al cuneo fiscale senza pesare troppo sui conti della manovra.

Altre misure fiscali

Sembrano certi l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica alle Partite IVA in regime forfettario (che incassano fino a 65mila euro annui) e lo stop alla misura che prevede una flat tax al 20% per chi fattura fra i 65mila e i 100mila euro.

Ci saranno poi un taglio delle agevolazioni fiscali (revisione di deduzioni e detrazioni in dichiarazione dei redditi), ma i contorni degli interventi non sono ancora delineati con precisione. Sicuramente è prevista una linea “green”. E non si escludono nuove tasse, ad esempio sui prodotti con imballaggi in plastica.

Proroga di tutte le detrazioni su ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica nelle attuali misure del 50% e 65%.

Pensioni

Il premier conferma che la possibilità di andare in pensione con la quota 100 senza modifiche. In pratica, questa forma di pensione anticipata continuerà a essere utilizzabile fino al 2021.

Nel frattempo, l’esecutivo dovrebbe mettere a punto una nuova riforma previdenziale. Sempre Conte ha auspicato che i risparmi sulla quota 100 possano essere più cospicui del previsto.

Il Governo aveva annunciato, in sede di presentazione dl programma alle Camere, la proroga dell’Opzione Donna: attualmente la norma consente di andare in pensione anticipata alle lavoratrici che hanno almeno 58 anni di età (59 anni per le autonome) e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2018. Non è chiaro come sarà modulata la proroga: non si esclude che possa arrivare al 2020.

Non è invece chiarissimo cosa succederà dell’APE Social, in scadenza a fine 2019: non si esclude una proroga ma è più probabile che non accada.

Altre misure

  • Industria 4.0:prorogate le attuali agevolazioni su ammortamenti, formazione, ricerca e sviluppo; rimodulazioni (su cui si attendono particolari) pensate per la digitalizzazione delle PMI.
  • Sblocca cantieri: potrebbe tornare al 30% la soglia massima per i subappalti, che il precedente Governo aveva portato al 40% (il M5S è favorevole una misura ancor più restrittiva, che limiterebbe la soglia al 20%).

Iter della manovra 2020

Ricordiamo le tempistiche: la manovra 2020 va presentata nelle linee generali alla commissione UE entro il 15 ottobre, mentre l’approdo alle Camere è prevista intorno al 20 ottobre.

In ogni caso, si preparano (come da tradizione) due diversi interventi: la manovra vera e propria che entrerà in vigore il primo gennaio 2020, e un decreto fiscale collegato, che invece sarà operativo dopo approvazione in Consiglio dei ministri e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.