Primo marketplace per il Turismo al Sud

di Anna Fabi

27 Settembre 2019 15:05

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Destinazione Sud, primo marketplace per il turismo integrato nel Mezzogiorno: un unico portale per intercettare la domanda digitale.

Al via il primo marketplace  per promuovere il turismo nel Mezzogiorno d’Italia. Realizzato da Rete Destinazione Sud, ospita per ora quattro portali e coinvolge circa 1.000 associati e 4.000 operatori dei territori del Cilento, Salerno, Sele/ Tanagro/Vallo di Diano e Matera.

Dopo aver messo in rete tre portali per “Destinazione Campania” e uno per “Destinazione Basilicata”, sono in via di completamento altri cinque siti, dedicati ad Irpinia, Sannio, Ischia, Salento e Borghi dello Ionio.

L’obiettivo è di sviluppare un nuovo modello di promozione territoriale integrato con il turismo a servizio delle filiere locali, coinvolgendo entro il 2020 5.000 associati e 15.000 imprese, comprese migliaia di PMI.

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Destinazione Sud: il progetto

Attraverso questo strumento unificato è possibile conoscere l’offerta ricettiva, culturale e paesaggistica di territori specifici.  Sul portale sarà anche possibile prenotare il soggiorno, accedere online a servizi di trasporto integrati, nonché acquistare i prodotti tipici dell’artigianato e dell’enogastronomia locale.

Il progetto è promosso da Confindustria, Federmanager e Fondirigenti, insieme a diverse associazioni industriali del Mezzogiorno.

A presentarlo a Milano sono stati il presidente di Rete Destinazione Sud, Michelangelo Lurgi, il Direttore Generale dell’ENIT – Agenzia Nazionale per il Turismo Giovanni Bastianelli, il Chief Strategy Officer di Promos Italia – Agenzia Italiana per l’Internazionalizzazione, Federico Bega, e il Presidente di Unioncamere Campania, Andrea Prete.

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Come ha dichiarato Michelangelo Lurgi, il progetto risponda a due esigenze fondamentali e troppo spesso ignorate:

dare vita a nuovi modelli di promo-commercializzazione dell’offerta territoriale integrata, sviluppati insieme agli operatori locali e costruiti intorno all’identità e per la sostenibilità dei territori.

intercettare la domanda dove questa nasce, sul digitale, per non abbandonarla a piattaforme globali che non hanno interesse a valorizzare la ricchezza e diversità dei patrimoni italiani del turismo, enogastronomia e Made in Italy.