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Verso il DEF: i numeri della Manovra 2020

di Barbara Weisz

Pubblicato 24 Settembre 2019
Aggiornato 25 Settembre 2019 11:56

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Entro il 15 ottobre il Governo deve preparare una Legge di Bilancio da 35 miliardi ma al momento ne mancano 16: in vista del DEF, calcoliamo i costi delle misure, voce per voce.

Il 30 settembre il Governo presenta la Nota di aggiornamento al DEF (Documento di Economia e Finanza), che nero su bianco riporta i numeri sui quali l’Esecutivo intende basarsi per mettere a punto la Legge di Bilancio 2020.

E potrebbero anche esserci i primi dettagli ufficiali sulle misure da inserire nella manovra.

Nel complesso si prepara una manovra da 35 miliardi di euro.

Di questa cifra, la somma che bisogna trovare subito (aumentando le entrate o tagliando le spese) è intorno ai 16 miliardi, al netto dei margini di flessibilità che potrà darci l’Europa e dei possibili risparmi grazie al minor costo degli interessi sul debito (spread al ribasso).

Numeri della manovra

Innanzitutto, quantifichiamo la manovra.

Per evitare l’aumento IVA congelando le clausole di salvaguardia ci vogliono 23 miliardi di euro. Ci sono poi spese indifferibili che tutti gli anni entrano in manovra per circa 6-8 miliardi. E siamo già a 28-30 miliardi, ai quali bisogna aggiungere il costo delle misure che l’Esecutivo ha già annunciato: taglio del cuneo fiscale, incentivi industria 4.0, proroga detrazioni.

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Nodo risorse

Fondamentali i conti pubblici: alzando l’asticella del deficit al 2,1 o al 2,2% si incamerano oltre 10 miliardi. C’è poi un pacchetto da 7-8 miliardi che arriva dai risparmi su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza (entrambi con meno richieste del previsto), e dalla stabilità dello spread, che rende meno oneroso il finanziamento del debito pubblico. Risultato, bisogna studiare misure che valgano circa 16 miliardi di risparmi.

 Ed è questo il fronte al centro del dibattito. Qualche elemento si conosce: spending review (da quantificare), lotta all’evasione (grazie all’impatto della fatturazione elettronica).

Ma quali che siano le cifre che si possono attribuire a questi capitoli, non bastano.

Il Decreto Ambiente dovrebbe tagliare agevolazioni fiscali dannose per l’ambiente del 10% annuo, valore 2 miliardi.

In generale, non si esclude che possano esserci altri interventi di tax expenditure, con l’obiettivo di fare cassa.

Le prime risposte nel NaDEF, poi l’appuntamento con la Legge di Bilancio vera e propria, che il Governo presenta a Bruxelles entro il 15 ottobre.