Le prime certezze si avranno non appena il premier Giuseppe Conte si presenterà alle Camere per la fiducia al nuovo Governo a maggioranza M5S – Pd, presentando il programma. Ma una serie di elementi sono già sul tavolo, sia sulla base dei punti programmatici già illustrati sia analizzando le scelte dei ministri, che hanno davanti il fondamentale appuntamento con la Legge di Bilancio per il 2020.
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Si possono già individuare alcune linee guida:
- dialogo con l’Europa (inserito nel programma e confermato con la scelta di Paolo Gentiloni come Commissario);
- riforma fiscale non più basata sulla flat tax ma sul taglio del cuneo fiscale ed il riordino delle aliquote IRPEF;
- pensioni agevolate con il rinnovo dell’Opzione Donna e l’assegno di garanzia per i giovani;
- Industria 4.0 come strategia di punta di supporto alle aziende (c’è anche un Ministro per l’Innovazione.
Rapporti con la UE
Cominciamo dall’Europa, dove nella sostanza la musica non cambia di molto rispetto al precedente Esecutivo ma lo fa parecchio nei toni.
L’Italia insiste sulla necessità di rilanciare il progetto europeo e di allentare i vincoli di Bilancio ma si propone all’insegna della discontinuità rispetto all’atteggiamento del recente passato, più caratterizzato da un clima di scontro con Bruxelles. La nuova linea europeista è ben rappresentata dalla scelta di Roberto Gualtieri come ministro dell’Economia e dell’ex premier Paolo Gentiloni a commissario europeo.
«Con la formazione della nuova Commissione europea si apre una nuova fase di programmazione economica e sociale» recita il secondo punto del programma. L’Italia si ripropone come protagonista di una fase di rilancio e rinnovamento della UE, che preveda anche di aumentare i margini di flessibilità allo scopo di rafforzare la coesione sociale».
Ancor più nello specifico, il Governo dichiara l’intenzione di adoperarsi «per promuovere le modifiche necessarie a superare l’eccessiva rigidità dei vincoli europei, che rendono le attuali politiche di bilancio pubblico orientate prevalentemente alla stabilità e meno alla crescita».
Verso la Legge di Bilancio 2020
In questo quadro si inseriscono primi elementi di politica economica che, prevedibilmente, potranno confluire – almeno in parte – nella prossima manovra. Che, lo ricordiamo, deve scongelare clausole IVA per 23 miliardi.
Di seguito le misure attese in base al programma.
- Taglio del cuneo fiscale «a totale vantaggio dei lavoratori».
- Salario minimo previsto nel programma (retribuzione base, tutele massime per i lavoratori, efficacia erga omnes dei contratti collettivi) e sostenuto dalla scelta come Ministro del Lavoro di Nunzia Catalfo, prima firmataria del Ddl pentastellato sul salario minimo, come sintesi fra le posizioni dei due partiti di maggioranza (minimo per legge M5S, orientato al valore dei CCNL Pd).
- Giusto compenso per i lavoratori non dipendenti, «al fine di evitare forme di abuso e di sfruttamento in particolare a danno dei giovani professionisti, anche a tutela del decoro della professione».
- Parità di genere nelle retribuzioni.
- Sostegno all’imprenditoria femminile,
- Nuove forme di previdenza (rinnovo Opzione Donna e introduzione la Pensione di garanzia per i giovani).
- Conciliazione lavoro famiglia e congedo di paternità obbligatorio (recepimento direttive UE).
- Welfare e sostegno sociale per i giovani a basso reddito, assegno unico per le famiglie meno abbienti, soprattutto se numerose e con persone con disabilità (niente riferimenti al reddito di cittadinanza).
- Green new deal, ossia ambiente al centro di politiche pubbliche, investimenti infrastrutturali, governance delle imprese, politiche per l’innovazione.
- Più pagamenti elettronici riducendo i costi di transazione, per contrastare l’evasione fiscale.
- Riforma fiscale basata su semplificazioni, rimodulazione aliquote IRPEF (ma senza nessun riferimento alla flat tax) basata sulla progressività della tassazione, riordino delle agevolazioni fiscali (da capire se già con la prossima manovra).
- Crescita del Sud, potenziando la banca pubblica degli investimenti.
- Innovazione ad ampio raggio aumentando investimenti privati in Startup e PMI innovative, digitalizzando la PA e i processi decisionali grazie all’interoperabilità delle soluzioni tecnologiche, migliore utilizzo dei dati pubblici e diffusione di standard comuni, portabilità dei dati, diritti dei lavoratori digitali (riders & Co.), modelli redistributivi che incidono su commercio elettronico, logistica, finanza, turismo, industria e agricoltura, web tax per le multinazionali del settore, supporto ad hoc dal neo Ministero affidato a Paola Pisano.
Infine, sul fronte delle politiche settoriali ci sono punti di programma specifici sul potenziamento di Export e Made in Italy, Turismo e Agricoltura. I ministri che porteranno avanti queste linee: Stefano Patuanelli (Sviluppo Economico), Teresa Bellanova (Agricoltura), Dario Franceschini (Cultura, con delega al Turismo).