Il ruolo chiave dell’Economia alla fine va a Roberto Gualtieri, europarlamentare del Pd di primo piano in Europa, Stefano Patuanelli allo Sviluppo economico, che si “separa” dal Lavoro, affidato a Nunzia Catalfo.
Il team economico del Governo Conte Bis si completa con Teresa Bellanova all’Agricoltura, Paola De Micheli alle Infrastrutture. E c’è anche il ministero dell’Innovazione, affidato a Paola Pisano.
Il premier Giuseppe Conte è arrivato al Quirinale intorno alle 15:00 del pomeriggio di mercoledì 4 settembre per presentare al Capo dello Stato Sergio Mattarella la lista dei ministri.
Si forma definitivamente il Governo a maggioranza giallorossa, che sostituisce il precedente esecutivo fra pentastellati e Lega. E termina la crisi di Governo estiva, aperta lo scorso 8 agosto quando il leader della Lega, ormai ex vicepremier e ministero dell’Interno, Matteo Salvini ha di fatto rotto l’alleanza con il M5S. Il Governo giura giovedì mattina, 5 settembre, alle 10.
Giuseppe Conte, incaricato lo scorso 29 agosto, oggi ha sciolto la riserva, formando il Governo. Sottosegretario: Riccardo Fraccaro, deputato M5S, ex ministro dei Rapporti con il parlamento del governo uscente.
Esteri a Luigi di Maio, Interni a una donna, Luciana Lamorgese, Difesa a Lorenzo Guerini (ex vicesegretario del Pd).
Stefano Patuanelli, deputato M5S, allo Sviluppo economico. Lavoro a Nunzia Catalfo, Agricoltura a Teresa Bellanova. Alfonso Bonafede resta alla Giustizia, Roberto Speranza alla Sanità, Dario Franceschini è ministro della Cultura e deleghe al Turismo, Paola De Micheli alle Infrastruttutre, l’ Istruzione va a Lorenzo Fioramonti (M5S), Giuseppe Provenzano ministro per il Sud, Sergio Costa all’Ambiente, Francesco Boccia agli Affari Regionali, Vincenzo Amendola agli Affari europei. Come detto, Paola Pisano all’Innovazione, Fabiana Dadone alla pubblica amministrazione, Elena Bonetti alle Pari Opportunità. Completano la squadra formata da 21 ministri Federico D’Incà, Rapporti con il Parlamento, Vincenzo Spadafora, Politiche giovanili e Sport.
All’economia, come detto, Roberto Gualtieri, presidente della Commissione bilancio all’Europarlamento, storico della Sapienza di Roma, politologo, vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci. Romano, 53 anni, dirigente del Pd, studioso del processo di integrazione europea. Fra le prime reazioni alla sua nomina, Christine Lagarde, prossima presidente della Bce: «Gualtieri ministro è un bene per l’Italia e per l’Europa». Il suo primo impegno, sarà la manovra 2020, che dovrà innanzitutto disinnescare clausole di salvaguardia sull’aumento IVA che valgono oltre 20 miliardi. Fra le ipotesi, quella che vede il finanziamento della sola parte relativa al 2020, spalmando quindi la spesa su più anni. Si tratta di un punto che richiede un accordo con l’Europa, così come in generale, da parte del nuovo ministero dell’Economia, i rapporti con la commissione di Bruxelles sono fondamentali, anche alla luce dell’attenzione alta sul debito italiano.
Il team economico vede anche la presenza di una donna, Nunzia Catalfo al Lavoro, scelta rilevante anche in considerazione del fatto che si tratta della prima firmataria della proposta di legge del M5S sul salario minimo.
«Forti di un programma che guarda al futuro, dedicheremo, con questa squadra, le nostre energie, competenze e la più intensa passione a rendere l’Italia migliore nell’interesse di tutti i cittadini da Nord a Sud» ha dichiarato il premier subito dopo aver presentato la lista dei ministri.