Governo Conte bis, ultime trattative: via i vicepremier

di Anna Fabi

Pubblicato 2 Settembre 2019
Aggiornato 3 Settembre 2019 07:42

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Si riducono i tempi per la formazione del nuovo Governo, l'invito è a non fossilizzarsi sulle poltrone: i termini della trattativa finale.

Ultime battute per la formazione di un Governo giallo-rosso: il premier incaricato, Giuseppe Conte, ha fissato per il 3, o al massimo per il 4 settembre, il termine ultimo per chiudere sulla squadra e sul programma. Il Conte Bis è dunque al lavoro per trovare le figure chiave provenienti dalle forze politiche della nuova maggioranza.

Via i vicepremier

Per dare un segno di discontinuità con il precedente Esecutivo Lega-M5S, la via potrebbe essere quella di non prevedere alcun vicepremier. La proposta arriva, come suggerimento, da parte di Beppe Grillo:

Via i due vicepremier in quest’alleanza giallo-rossa.

Tra i primi ad accoglierla l’ex ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, principale candidato per il ruolo di vicepremier del Pd:

Per una volta Beppe Grillo è stato convincente. Una sfida così importante per il futuro di tutti non si blocca per un problema di “posti”. Serve generosità. Per riuscire a andare avanti allora cominciamo a eliminare entrambi i posti da vicepremier.

E a quanto pare anche il segretario Dem, Nicola Zingaretti, sarebbe d’accordo, definendo questa mossa:

Un altro contributo del Pd per sbloccare la situazione e aiutare il Governo a decollare.

L’invito che arriva dal Pd ai pentastellati è di non fossilizzarsi sui posti a sedere nel nuovo Esecutivo. In un video diffuso sui suoi social Zingaretti ha dichiarato:

Lo so che è difficile ma stiamo facendo di tutto per dare a questo Paese un nuovo Governo, per riaccendere l’economia, unire il Nord e il Sud del Paese, riprendere una stagione di investimenti, far crescere il lavoro, riaprire il capitolo dell’innovazione nella scuola, l’università, la ricerca. Cioè quello che serve all’Italia per cambiare. In pochi giorni già con le aste dei Bot abbiamo recuperato 600 milioni e c’è chi parla di miliardi se continuiamo così. E’ difficile dunque ma vale la pena provarci per il bene dell’Italia.

Ora è attesa la risposta dell’altro protagonista della diatriba, Luigi Di Maio, che potrebbe accogliere la proposta o cercare di rilanciare. Per ora Di Maio si è limitato a dichiarare che  fondamentale sarà il voto su Rousseau:

Noi vogliamo dare un Governo a questo Paese ma non a tutti i costi.

Voto su Rousseau

Da non sottovalutare poi che sul destino dell’Esecutivo pesa l’esito della consultazione online tra gli iscritti al Movimento 5 Stelle che resterà aperto dalle 9 alle 18 di martedì 3 settembre. Il quesito posto sulla piattaforma Rousseau sarà il seguente:

Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?

Se la maggioranza risponderà “No”, il presidente del Consiglio dovrà sciogliere la riserva in modo negativo.