Dopo le consultazioni con i partiti e l’intesa politica certificata da Movimento Cinque Stelle e Partito democratico, il giuramento del nuovo Esecutivo potrebbe avvenire a metà della prossima settimana. Il Capo dello Stato, Giuseppe Mattarella, ha infatti convocato al Quirinale l’ex premier, Giuseppe Conte, per conferirgli l’incarico di formare il nuovo Governo. Conte ha accettato con riserva l’incarico.
Non sarà un Governo contro ma per il bene dell’Italia.
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Via al Conte bis
In seguito ad un tira e molla durato diversi giorni, il Pd, o meglio il segretario Nicola Zingaretti, ha sbloccato la premiership di Conte, pur ribadendo con forza che il nuovo non dovrà essere un Esecutivo politico “staffetta” del precedente. Per i pentastellati e Di Maio “il ruolo di Conte è una garanzia per le politiche che vogliamo realizzare”. Prende dunque ufficialmente il via il tentativo di un “Conte bis”.
Nel discorso a margine dell’incontro al Quirinale, il premier incaricato ha manifestato l’intenzione di avviare immediatamente i lavori per la manovra 2020.
Mi metterò subito all’opera per una manovra che contrasti l’aumento dell’IVA, tuteli i risparmiatori, dia una solida prospettiva di crescita e sviluppo sociale.Vogliamo un Paese in cui tutti paghino le tasse, ma anche in cui tutti paghino meno.
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I nodi sul tavolo della trattativa
Sciolto il nodo di chi sarà al timone della nuova maggioranza M5S-Dem, ora c’è però ancora da capire quali saranno i ruoli e il consenso interno, a partire da chi sarà il vicepremier, dall’incarico di Luigi Di Maio e dal voto sulla piattaforma Rousseau.
Di Maio sembra continuare a rivendicare il ruolo di vice, ma i democratici chiedono discontinuità e il ricorso ad uno schema diverso dal precedente, con un solo vicepremier e, visto che il premier Conte è in quota 5 stelle, il vice deve essere del Pd, secondo i Dem. Mattarella dovrebbe concedere alla nuova maggioranza e a Conte tempo fino a lunedì o al più a metà delle prossima settimana per risolvere tutte le questioni ancora aperte.