Il calendario della crisi di governo di Ferragosto è deciso: martedì 20 agosto le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’Aula del Senato (alle 15:00) e il giorno dopo alla Camera; il 22 agosto nel pomeriggio è in agenda la legge del taglio dei parlamentari.
E qui c’è la prima novità politica: parlando a Palazzo Madama, nel corso della riunione convocata per decidere i tempi della crisi (dopo il mancato accordo unanime in conferenza dei capigruppo), il vicepremier Matteo Salvini ha aperto uno spiraglio al M5S, forse anche per destabilizzarne i potenziali accordi con il Pd: votare il taglio e poi subito al voto anticipato.
Cosa significa questa presunta mano tesa a Di Maio? Gli interrogativi si sprecano. La certezza è che non è previsto voto immediato sulla mozione di sfiducia al Premier, dopo che è stata bocciata al Senato la proposta leghista di votare la sfiducia il 14 agosto, a favore della quale si era espressa anche Forza Italia (hanno votato contro il Movimento 5 Stelle e il Pd).
Dunque, un dopo Ferragosto cruciale per definire la direzione prenderà la crisi di Governo.
Con o senza voto di sfiducia – preso atto della frattura nella maggioranza di Governo – se Conte sceglierà di presentare le dimissioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si aprirà ufficialmente questa crisi di Governo.
E il capo dello Stato potrà verificare l’eventuale esistenza di un’altra maggioranza parlamentare, oppure sciogliere le Camere.