Il dibattito sulla Leggi di Bilancio 2020 resta caldo ma entrerà nel vivo soltanto dopo la pausa estiva, quando inizieranno gli appuntamenti ufficiali con i diversi passaggi delle politiche economiche.
A settembre si inizia con l’aggiornamento del DEF, il documento di economia e finanza che dovrà incamerare gli ultimi dati sull’andamento dell’economia facendoli quadrare con gli obiettivi di Bilancio. L’Italia, lo ricordiamo, è stata per due volte nel mirino di Bruxelles negli ultimi sei mesi per il rischio di sforamento dei patti comunitari, con il conseguente avvio della procedura d’infrazione. Che poi è stata evitata.
Ora però si apre una nuova sessione di conti, in vista appunto della presentazione della nota di aggiornamento al DEF di autunno, che è fondamentale perché getta le basi per la manovra economica 2020. Che, e siamo al secondo appuntamento, il Governo deve presentare alla commissione UE entro il 15 ottobre e al Parlamento entro il 20 ottobre.
Qui registriamo due elementi: negli ultimi anni la scadenza d’ottobre è sempre stata considerata in modo flessibile, per cui il testo della Legge di Stabilità (Ex Finanziaria) è sempre arrivato in aula negli ultimi giorni del mese; il dibattito estivo sulla manovra del prossimo anno, però, ha visto la Lega insistere sull’accelerazione dei tempo di approvazione. Per ora, su questo fronte non si registrano novità concrete, se si escludono le consultazioni con le parti sociali che il Governo sta effettuando in vista delle misure di politica economica per il prossimo anno.
Con l’approdo in aula, inizia l’iter parlamentare della Legge di Bilancio, che in genere si prolunga fino a dicembre, arrivando anche a ridosso della pausa natalizia. Anche qui, vedremo se l’accelerazione dei tempi di cui si è parlato riuscirà effettivamente a modificare queste tempistiche. Che, lo ricordiamo, si incrociano con quelle di Bruxelles.
Dopo aver ricevuto la manovra, la Commissione UE presenta le previsioni economiche d’autunno, verificando il rispetto dei vincoli di bilancio dell’Italia in base al nuovo DEF. Ed entro il 30 novembre esprime un primo parere sulla legge di bilancio.
E veniamo ai contenuti della manovra. Il piatto forte, in base al dibattito fin qui sviluppato, è la riforma fiscale, che conterrà nuove misure di flat tax. I tecnici sono al lavoro per mettere a punto soluzioni che, in linea generale, consentirebbero di pagare un’aliquota fissa del 15% fino a 50-55mila euro di reddito annuo. C’è anche la proposta di revisione degli scaglioni fiscali, che potrebbero passare a tre, dagli attuali cinque. E si discute un possibile taglio del cuneo fiscale. Altro punto fermo, la volontà del Governo di non far scattare le clausole di salvaguardia sull’IVA: in pratica, niente aumenti IVA dal 2020. Fra le ipotesi, una nuova pace fiscale anche per le imprese.
Non è chiaro che cosa succederà sul fronte pensioni: dopo la quota 100 introdotta nel 2019, non si pala più di pensione anticipata con 41 anni di contributi, che dovrebbe essere il prossimo step della riforma previdenziale prevista dal programma di governo.