Si scaldano i motori per la manovra 2020 che arriverà il prossimo autunno e tra i temi caldi dovrebbe prevedere una versione ridotta della Flat tax, con un’imposta al 15% sui redditi fino a 29mila euro, e l’ampliamento del Reddito di Cittadinanza, con un innalzamento della soglia ISEE a 10.800 euro annui per accedere all’ammortizzatore.
RdC e Flat tax
I beneficiari del RdC diventerebbero 3,6 milioni di persone. La novità costerà 4,1 miliardi di euro. Mentre ad essere coinvolti dalla novità della Flat tax sarebbero 1,7 milioni, per una spesa di 3,1 miliardi di euro. Questo secondo le stime pubblicate da Prometeia, la società di consulenza e ricerca economica, nel suo periodico rapporto di previsione.
Il nodo debito pubblico
Secondo le previsioni, però, con la crescita ferma allo 0,1% nel 2019, allo 0,5% nel 2020 e allo 07% nel 2021 – mentre il resto del mondo cresce a tassi di poco superiori al 3%, senza interventi robusti a sostegno della crescita potenziale – le stime sul debito non sono positive. Un elemento al quale l’Italia deve prestare massima attenzione, visto che la procedura di infrazione dell’UE è sempre dietro l’angolo.
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L’andamento dei conti pubblici più favorevole del previsto, come certificato dall’assestamento del bilancio 2019, e il disavanzo obiettivo per quest’anno sotto il 2,1% aiuteranno il governo ad evitare la procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea.
Sottolineano gli economisti che qualsiasi accordo con la Commissione dovrà prevedere un saldo di bilancio per il 2020 in linea con quello 2019 e questo porterà ad un inevitabile necessità di aumentare le entrate.
Aumento IVA inevitabile?
Le misure espansive della Legge di Bilancio 2020 verranno finanziate con una riforma delle tax expenditures ( riordino (leggi: taglio) delle detrazioni fiscali). Non è del tutto escluso anche un incremento delle aliquote IVA, a partire da quelle ridotte che potrebbero essere portate dal 4% al 6% e dal 10% al 12%, che comporterebbe maggiori entrate per circa 6 miliardi di euro.
Riforma scaglioni IRPEF
ma sarebbe una sconfitta politica troppo forte per il Governo, che piuttosto procederà con la preannunciata riforma fiscale: meno classiche detrazioni IRPEF ma ritocco degli scaglioni di reddito (una versione preliminare della famosa flat tax famiglie).