Dopo il cartellino giallo della Commissione UE arriva anche quello del Comitato economico e finanziario europeo sul rischio di procedura d’infrazione per debito eccessivo all’Italia: un passaggio relativamente atteso, ma che comunque rappresenta un passo avanti nell’iter, complesso, della procedura. A rincarare la dose ci pensa il presidente dell’esecutivo comunitario, Jean Claude Juncker, che avverte:
l’Italia rischia di restare intrappolata per anni nella procedura del debito.
Il premier italiano Giuseppe Conte risponde: «siamo convinti della nostra politica economica», orientata alla crescita. E non manca una stoccata allo stesso Juncker: «ha ammesso anche lui di aver sbagliato con la Grecia. Prima di far ammettere a noi un torto, mi dia la possibilità di aggiornarlo sui conti».
Di fatto, quindi, la linea italiana non cambia: avanti con le misure fin qui impostate. Ci sono però molteplici rassicurazioni sull’importanza del dialogo con l’Europa e sulla massima ragionevolezza e responsabilità che caratterizza la linea del Governo italiano.
Ribadiremo le nostre ragioni agli altri paesi europei e cercheremo un ragionevole punto di incontro.
Sintetizza così il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in un’informativa urgente alle Camere sopo il nuovo monito di Bruxelles.
In realtà, la vera risposta italiana all’Europa, al momento, sembra rappresentata dall’accelerazione sul fronte dell’impostazione della manovra economica per il 2020. Nessuna manovra bis, quindi, ma da subito l’esecutivo si impegna a chiarire quali sono le misure in vista. Un primo vertice si è svolto nella mattina di mercoledì 12 giugno fra Conte, Tria e i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
L’appuntamento decisivo, sul fronte della procedura UE, è con l’Ecofin del 9 luglio: entro questa data bisogna trovare l’accordo con l’Europa. La linea fin qui ribadita dal Governo italiano è di impostare la manovra economica dando quindi risposte concrete a Bruxelles e proseguendo sul programma fin qui seguito, che prevede taglio delle tasse e misure per la crescita.