Evitare la procedura d’infrazione ma proseguire con le politiche economiche fin qui impostate, nessuna manovra bis in vista, avanti con il taglio tasse, accordo sull’obiettivo del salario minimo, Decreto Sicurezza in Consiglio dei Ministri: sono a grandi linee i termini dell’accordo raggiunto nel corso del vertice di maggioranza di lunedì 10 giugno, che ha riunito il premier, Giuseppe Conte, e i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
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Di fatto, le forze di maggioranza hanno trovato un accordo su una serie di punti programmatici, mentre il premier ha ottenuto l’impegno nei confronti del negoziato europeo. Sembra quindi scritto l’ultimo atto di un periodo di fibrillazioni iniziato con il risultato elettorale europeo e proseguito per settimane.
Nei prossimi giorni, si legge in una nota di Palazzo Chigi, è previsto «un incontro con i tecnici del MEF e il Ministro Tria per mettere a punto una strategia da adottare nell’interlocuzione con l’Europa, volta ad evitare una procedura di infrazione per il nostro Paese, e per impostare una manovra economica condivisa». Aggiunge Salvini:
Obiettivo comune è evitare l’infrazione garantendo la crescita, il diritto al lavoro e il taglio delle tasse. Non ci sarà nessuna manovra correttiva e nessun aumento di tasse.
Di Maio a sua volta riferisce che il vertice si è svolto in un clima positivo e che la priorità del Governo resta quella di abbassare le tasse.
Per quanto riguarda il salario minimo, proposta cara al Movimento 5 Stelle, c’è l’accordo con la Lega per accelerare sulla proposta attualmente in discussione al Senato.
Infine, si sblocca il Decreto Sicurezza, che entra nell’agenda del Consiglio dei Ministri convocato per le 15.30 di martedì 11 giugno.