Nessuno stallo nel Governo, dopo il voto europeo è iniziata una fase 2, che però richiede una seria e «chiara assunzione di responsabilità delle forze politiche», senza la quale «rimetterò il mandato»: è fondamentalmente questo il messaggio che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha lanciato nella conferenza stampa del 3 giugno per fare il punto dopo il voto europeo.
Dopo una settimana di fibrillazioni, dunque, è il presidente del Consiglio a prendere in mano la situazione in modo molto netto:
non mi presterò a vivacchiare o a galleggiare per prolungare la mia permanenza a Palazzo Chigi.
Dunque, la decisione delle forze di maggioranza dev’essere, per usare il termine usato dallo stesso premier, responsabile. «In particolare, mi rivolgo ai rispettivi leader« precisa, per non lasciare adito a equivoci. In parole semplici, un ultimatum rivolto alle forze di maggioranza per lasciarli alle spalle le contrapposizioni tornando a collaborare sul programma.
Immediata la risposta del leader leghista, Matteo Salvini:
noi siamo pronti, vogliamo andare avanti e non abbiamo tempo da perdere, la Lega c’è.
Anche perché il momento è importante, ad esempio sul fronte dei rapporti con l’Unione Europea. Fra l’altro, i conti in equilibrio sono fondamentali «non solo per l’Ue, ma anche per la fiducia degli investitori». Tradotto: rassicurazioni a Bruxelles sul fatto che le riforme in vista, in primis quelle fiscali al centro dell’attuale dibattito in vista della prossima manovra economica, non saranno finanziate a deficit.
Resta quindi l’obiettivo di «fare una politica espansiva tenendo in ordine i conti». Ma bisogna abbandonare un clima «da campagna elettorale pressoché permanente», determinato anche consultazioni elettorali.
Sul fronte Cinque stelle si registra una dichiarazione del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli: «il M5S sarà leale».