La settimana del dopo voto europeo è densa di novità, non propriamente positive, per l’esecutivo, già alle prese con un ribaltamento dei rapporti di forze che non aiuta la stabilità della maggioranza: è arrivata la lettera di Bruxelles, attesa, che chiede al governo chiarimenti sui conti pubblici, in particolare sul debito. Immediato vertice fra il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e il leader della Lega, nonché vicepremier, Matteo Salvini. Il capo del Governo, Giuseppe Conte, intanto, è salito al Quirinale per rispondere al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla tenuta della maggioranza. Sullo sfondo, la manovra economica d’autunno, preoccupazione fondamentale del Capo dello Stato, oltre che della Commissione UE, in uno scenario che improvvisamente prende in seria considerazione l’ipotesi di crisi di Governo. Vediamo tutto.
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La lettera dell’UE
La lettera dei commissari Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici avverte che Bruxelles sta preparando un rapporto sul debito italiano, dopo che nel 2018 l’Italia non ha fatto sufficienti progressi sulla regola del debito, salito al 132,2% del Pil, dal 131,4% del 2017. Si tratta, lo ripetiamo di una missiva che era attesa, e che al momento non contiene novità particolari. Il rapporto sul debito può essere il primo passo verso l’aperta di una procedura di infrazione che, però, al momento, non è prevista. Però, l’Italia deve fornire i necessari chiarimenti. E qui sta il punto.
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La risposta dell’Italia
In realtà, il ministero dell’Economia sembra aver già messo a punto la riposta, pronta a essere inviata nel giro di 48ore (come previsto dalle richieste contenute nella lettera), quindi entro venerdì. Roma rassicura l’Europa sulle prospettive di crescita, sostenuta dalle politiche economiche dell’esecutivo, e sul fatto che lo sforamento della regole di Bilancio è stato temporaneo e determinato da circostanze specifiche, senza prevedere manovre correttive.
A questo punto, bisogna vedere che scenari si aprono, a Bruxelles e a Roma. L’Europa potrebbe insistere nella richiesta di misure straordinarie per mettere al riparo i conti. Ma, soprattutto, il governo italiano deve uscire dallo stallo determinato dal dopo voto. La vittoria della Lega e il ridimensionamento del M5S sono al centro di un confronto interno al movimento pentastellato, con tanto di voto sulla piattaforma Rousseau sul leader Di Maio (oggi, giovedì 30). E si parla insistentemente non solo di voto anticipato, ma addirittura di tempi imminenti: camere sciolte entro l’estate, urne in settembre.
La convocazione di Mattarella
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il premier, Giuseppe Conte, chiedendogli chiarimenti sulla tenuta dell’esecutivo, che il Capo del Governo ha in effetti fornito, ribadendo la volontà di entrambe le parti di andare avanti con i lavori della legislatura. Ma per capire se e in che tempi ci sarà la crisi di Governo, pare si debba attendere ancora qualche ora, o qualche giorno. Nel frattempo, non si riunisce il Cdm, che in agenda ha fra l’altro due provvedimenti importanti, ovvero lo Sblocca cantieri e il decreto famiglia.