Stime riviste al ribasso, conti sempre più in rosso, deficit e debito ancora in aumento. A rischio potrebbero esserci misure importanti preannunciate dall’Esecutivo, come la flat tax per le famiglie dal 2020 e la sterilizzazione dell’aumento IVA, anche se il Governo si ostina a negare la necessità di rivedere i propri programmi.
I numeri del Documento di Economia e Finanza (DEF), che fissa la crescita 2019 a un esiguo +0.1%, sono stati approvati con una riunione del CdM rapida e non priva di tensioni tra M5S e Lega, anche se il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha parlato di “normale dialettica”.
A dividere le due fazioni di Governo – in mezzo, il sempre più schiacciato Ministro dell’Economia, Giovanni Tria – ci sarebbero temi chiave come la riduzione della pressione fiscale, l’introduzione di una flat tax per i ceti medio-bassi e il blocco delle aliquote IVA.
Flat tax per i privati
La flat tax da inserire nella Legge di Bilancio 2020 – citata anche nel DEF – è fortemente sostenuta da Luigi Di Maio, che propone di introdurre una tassa piatta per il ceto medio mantenendo la progressività del prelievo fiscale per i redditi maggiori (leggi: senza sconti per i ricchi).
Matteo Salvini propone invece la flat tax al 15% sui redditi familiari (non del singolo contribuente) fino a 50.000 euro ed anche una sorta di scivolo per la fascia di reddito successiva.
Il risultato è che nel DEF è sparito il riferimento alla doppia aliquota flat del 15% e del 20%, inizialmente previsto.
La misura dovrebbe trovare spazio nella prossima Manovra, dando il via ad una progressiva introduzione del sistema flat tax e contemporaneo taglio di detrazioni e deduzioni, destinate a coprire il costo del nuovo sistema.
Il nodo IVA
Come insiste a ricordare il ministro Giovanni Tria, sarà impossibile sostenere contemporaneamente il blocco dell’aumento delle aliquote IVA, la flat tax e l’abbassamento delle tasse.
Solo per attuare la flat tax serviranno tra i 12 ed i 14 miliardi di euro, risorse che non si riusciranno a trovare semplicemente con nuovi tagli alle spese, servirà altra liquidità. Premier e Vice Premier, però, non vogliono sentire ragioni e continuano ad assicurare che non arriverà da un aumento IVA. Luigi di Maio ha dichiarato:
La flat tax si farà ma non aumentando l’IVA.
Le risorse, pare, arriveranno dalla definizione di “misure alternative” (impensabile ci si riferisca alle preannunciate “privatizzazioni”). Ora resta da capire quali saranno tali misure alle quali fa riferimento l’Esecutivo.
Tutto questo mentre il DEF deve essere approvato entro il 12 aprile e mancano all’appello 32 miliardi per evitare gli aumenti IVA e finanziare le misure/promesse elettorali che strizzano l’occhio alle elezioni europee di maggio.