Come previsto, il Governo rivede al ribasso le stime di crescita 2019, mentre salgono deficit e debito: peggiorano, insomma, i conti pubblici italiani, in base a quanto previsto dal DEF, il Documento di Economia e Finanza, approvato dal consiglio dei ministri del 9 aprile.
Il PIL 2019 sarà pari allo 0,2% (dal precedente 1%) mentre il deficit è atteso al 2,4% del PIL (dal 2,04% precedentemente previsto) e sale anche il debito pubblico al 132,7% dal precedente 132,2%.
Sono i nuovi numeri dell’economia italiana, alla luce della nuova congiuntura che ha caratterizzato la fine del 2018 e l’inizio del 2019. Il deficit è destinato a scendere a partire dal 2020, portandosi al 2,1, e nel 2021, all’1,8%. Dinamica in calo anche per il debito.
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Si tratta di un peggioramento ampiamente atteso e che non sembra destinato a provocare una manovra bis, in base alle dichiarazioni dell’Esecutivo.
Restano nel documento le clausole di salvaguardia, ma l’esecutivo conferma tutte le linee di politica economica fin qui annunciate (e in parte già attuate): avanti con la flat tax, riduzione delle tasse anche per le famiglie, niente aumenti IVA, nessuna marcia indietro sulla quota 100, niente tagli nella pubblica amministrazione.
Ricordiamo che per continuare con la linea espansiva il Governo ha appena approvato un nuovo Decreto Crescita che introduce nuove agevolazioni fiscali per famiglie, imprese, professionisti.