Boom di richieste per i mutui prima casa assistiti dal Fondo di garanzia tanto che, secondo l’allarme lanciato dalla Consap,concessionaria del ministero dell’Economia e delle Finanze che gestisce le erogazioni, le risorse finiranno a fine febbraio. Si parla di oltre 5.100 richieste di accesso pervenute nel solo mese di dicembre ma, poiché la Legge di Bilancio 2019 non ha rifinanziato il Fondo rotativo istituito con la legge di Stabilità 2014 (articolo 48, comma 1, legge 147/2013), le risorse finiranno a breve, la concessionaria fa sapere che dovrebbe riuscire ad allungare la vita del fondo per altri 50 giorni, ma non di più.
=> Fondo mutui prima casa al capolinea
Fondo garanzia prima casa
Il Fondo, lo ricordiamo, prevede il rilascio di una garanzia a prima richiesta, pari al 50% dell’importo di mutui erogati per un ammontare inferiore a 250.000 euro, ed è controgarantito dallo Stato. L’accesso al Fondo è possibile in relazione ai mutui ipotecari per l’acquisto, o l’acquisto e la ristrutturazione ai fini di migliorare l’efficienza energetica, di un immobile non di lusso da destinare ad abitazione principale del mutuatario.
Il futuro del Fondo
Nella manovra (articolo 1, comma 658-659 della Legge 145/2018) è stata introdotta la possibilità di un intervento della Cassa depositi e prestiti Spa per incrementare la misura massima della garanzia. Un incremento che però non avverrà nell’immediato visto che ancora non è stato neanche definito il suo ammontare, da stabilirsi in base alle politiche di investimento della Cdp. In più la Cdp potrà aggiungere un contributo alla garanzia di base, che però dovrà essere comunque coperta con risorse statali.
A chiedere un rifinanziamento del Fondo sono non solo le famiglie in difficoltà economica, soprattutto under 35, che grazie ad esso hanno potuto acquistare e ristrutturare la prima abitazione accedendo al mutuo ipotecario fino al 100% del valore dell’immobile. , ma anche gli stessi istituti bancari che sempre più numerosi hanno aderito all’iniziativa lanciata nel 2015. Oggi sono più di 180 sull’intero territorio nazionale gli istituti aderenti, che hanno peraltro fornito un importante contributo a promuovere un’informazione capillare presso gli sportelli.
Una volta finite le risorse il Fondo resterà in vita, in quanto rotativo, grazie ai rientri e ai pagamenti dei mutuatari, ma le risorse saranno messe a disposizione con il contagocce, fanno sapere da Consap.