E alla fine la bocciatura al Ddl di Bilancio è arrivata: la Commissione Europea ha rigettato il documento programmatico di Bilancio italiano, aprendo la strada alla procedura d’infrazione per deficit eccessivo. Al termine della riunione del 21 novembre, l’esecutivo UE stabilisce che
il criterio del debito deve essere considerato non rispettato. Concludiamo che l’apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è quindi giustificata.
=> Legge di Bilancio 2019 e decreti collegati
Si tratta solo di un primo passo, che dovrà prima essere confermato dall’Ecofin (il prossimo è il 22 gennaio 2019) e poi confluire nell’apertura ufficiale della procedura di infrazione. Tutto questo non può avvenire prima che la Legge di Bilancio 2019 sia approvata definitivamente dal Parlamento.
Nel frattempo l’Italia potrebbe migliorare la propria posizione apportando correttivi alla manovra. Ad esempio, abbassando l’asticella del deficit (previsto al 2,4% del PIL nel 2019), ipotesi che secondo anticipazioni di stampa vedrebbe la disponibilità della Lega. Per farlo, sarebbe con ogni probabilità necessario intervenire su alcuni capitoli della manovra, ad esempio limitando le risorse destinate ad alcune misure come il reddito di cittadinanza e la Riforma Pensioni.
La procedura aperta dall’Europa potrebbe altrimenti portare alla richiesta di una manovra bis, che metta al riparo i conti pubblici. Nel caso in cui la situazione non si ricomponesse, l’Europa potrebbe alla fine assegnare sanzioni all’Italia (dallo 0,2 allo 0,5% del PIL). Si tratta, è bene sottolinearlo, di uno scenario che non si è mai verificato nei confronti di nessun paese europeo: è già successo che la Ue aprisse procedure di infrazione, ma alla fine ha sempre trovato un accordo con gli stati prima di arrivare alle sanzioni.