La Legge di Bilancio resta al centro delle attenzioni europee dopo la bocciatura della commissione (c’è stata anche una telefonata fra il premier tedesco Angela Merkel e il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker), sul caso Italia si esprime anche il presidente della BCE, Mario Draghi che segnala le incertezze ma si dice fiducioso su un accordo, ma il testo della manovra continua a non essere noto: doveva arrivare in Parlamento entro il 20 ottobre, mentre ancora non si va oltre le bozze. Prosegue intanto il botta e risposta a distanza fra Governo italiano e Commissione di Bruxelles.
Manovra bocciata dall’UE
Lo scenario è noto: la commissione UE il 23 ottobre ha bocciato la manovra italiana (è la prima volta che Bruxelles emette questa valutazione sulla legge di Bilancio di un Paese dell’Unione), chiedendo di riscriverla nel giro di tre settimane. Ora Bruxelles fa sapere di non aver ancora ricevuto una risposta da Roma. Il problema è che la manovra doveva essere già in Parlamento, mentre ancora non è arrivata e, a questo punto, non è chiaro cosa succederà.
Tutte le dichiarazioni degli esponenti dell’Esecutivo (dal premier Giuseppe Conte ai due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, al ministro dell’Economia Giovanni Tria) indicano che la norma non verrà cambiata. Senza chiudere le porte al dialogo con Bruxelles, come ha ribadito ancora oggi Di Maio. Quindi in Parlamento arriverà il testo già approvato? Sembra probabile che avvenga questo, non è mai successo che il Governo cambi il disegno di Legge di Bilancio prima di presentarlo alle Camere. Ma la situazione è in effetti inedita.
La linea del Governo italiano
Non credo che si debba cambiare la manovra sul 2,4% di deficit. Siamo uno Stato sovrano, il Parlamento decide cosa portare avanti.
Questo quanto dichiarato da Di Maio, indicando quindi che l’iter della manovra continuerà come previsto (resta comunque il forte ritardo sulla messa a punto definitiva del testo). Per ora non ci sono motivi di apportare cambiamento:
Pensiamo che la manovra sia corretta.
Ha dichiarato il ministro dell’Economia Tria, esprimendo anche “sorpresa” e “perplessità” per la bocciatura di Bruxelles:
Per alcune valutazioni superficiali. Forse è stata scritta un po’ in fretta.
Dunque, la linea del Governo è quella di difendere la manovra ma proseguendo il dialogo con Bruxelles.
La posizione della BCE
La situazione, come detto inedita, ha comunque varcato i confini italiani. Tanto che la sera del 24 ottobre è stata al centro di una telefonata fra Angela Merkel e Jean Claude Juncker. Non se ne conoscono con precisione i contenuti. La posizione che la Germania ha reso nota nei giorni scorsi si limita a sostenere l’esigenza di un dialogo costruttivo fra Roma e Bruxelles.
Sulla centralità del dialogo si esprime anche Mario Draghi, che si dice fiducioso sull’accordo. La questione non è stata esaminata dal consiglio della BCE, che ha lasciato i tassi invariati (Draghi ha sottolineato che il caso Italia non riguarda la politica monetaria). Però il presidente della BCE ha dato un’indicazione, riferendo che il vice presidente della Commissione, Ue Valdis Dombrovskis, presente alla riunione, ha sottolineato l’esigenza di «osservare e applicare le regole fiscali», spiegando che comunque si sta «cercando un dialogo». Draghi si è anche dichiarato fiducioso sul fatto che si troverà l’accordo, specificando che si tratta di una semplice percezione, elaborata anche in nome del buon senso.