Tratto dallo speciale:

Salvini: pace fiscale fino a 500mila euro

di Barbara Weisz

8 Ottobre 2018 14:14

logo PMI+ logo PMI+
Il vicepremier smentisce l'ipotesi di rottamazione ter, con sconto solo su interessi e sanzioni: la pace fiscale per cartelle fino a 500mila euro, con sconto sull'imposta dovuta.

Pace fiscale come semplice rottamazione (sconti solo su sanzioni e interessi) o mini condono (sanatoria anche su parte del debito)? Nei giorni scorsi era circolata una bozza di decreto fiscale – collegato alla legge di bilancio 2019 – basata sulla prima ipotesi, ma stretto giro è arrivata una nuova presa di posizione del vicepremier Matteo Salvini secondo cui la pace fiscale conterrà anche uno sconto sul capitale da restituire.

Il ministro dell’Interno ha fornito anche dettagli aggiuntivi: si potranno sanare pendenze fino a 500mila euro. La ratio della misura, ha insistito, è quella di andare incontro a coloro che «hanno fatto la dichiarazione dei redditi e poi gli è andata male e si portano dietro cartelle che non pagheranno mai».

L’ipotesi prevista dalla bozza circolata nei giorni scorsi, prevedeva invece un meccanismo simile a quelle delle rottamazioni degli ultimi anni, con il pagamento integrale della somma dovuta ma senza interessi e sanzioni, ma con una rateazione più favorevole, spalmata su cinque anni (con due rate annuali). Questa possibilità sarebbe disponibile anche per coloro che hanno già aderito alle precedenti rottamazioni, ma non hanno ancora finito di pagare le rate.

La bozza del decreto indicava invece, utilizzando la pace fiscale, la possibilità di ottenere sconti anche sulle somme originariamente dovute solo nel caso di contenzioso avviato, con giudizio favorevole al contribuente in primo o secondo grado (con uno sconto del 50%).

Insomma, un provvedimento molto diverso dal condono annunciato nelle ultime settimane.

Salvini smentisce le bozze e insiste sugli sconti sul capitale. Propone anche un esempio:

se hai un debito di 80mila euro non è che se te ne chiedo 70 rateizzati tu me li dai, se te ne chiedo il 15% io Stato incasso quello che non avrei mai incassato e tu torni a lavorare e a pagarci le tasse sopra.

Quindi, si ipotizza un’aliquota del 15%. L’ipotesi che invece sembrava più gettonata vedeva tre diverse aliquote al 6, 15 e 25%, modulate in base all’entità del debito.

Il condono riguarderà sicuramente i debiti fiscali, con ogni probabilità anche le multe e forse altre imposte comunali coma la TARI, sembra che ci sia l’intenzione di estenderla anche ai debiti contributivi (nonostante la contrarietà dell’INPS), e non si esclude nemmeno la possibilità di sanare pendenze IVA (anche se qui la strada è maggiormente in salita perché si rischia un contrasto con le regole comunitarie).