Flat tax anche per le imprese che effettuano investimenti o nuove assunzioni, regime forfettario IVA fino a 100mila euro ma con due diverse aliquote, rimodulazione della aliquote IRPEF: prende forma la riforma fiscale 2019 che il Governo intende inserire in Legge di Bilancio, con i tecnici dell’esecutivo al lavoro sulle varie misure.
In arrivo c’è anche la pace fiscale, accompagnata da una sorta di riforma del sistema di riscossione all’insegna della compliance, abbandonando quindi la strada della sanatoria.
Vediamo come si sta sviluppando il dibattito sui diversi punti, tenendo presente che la strada per la messa a punto definitiva della manovra è ancora relativamente lunga: il testo sarà presentato dall’esecutivo a metà ottobre.
La flat tax al 15% sarà una delle misure fondamentali della legge di Bilancio 2019: il Governo ha già chiarito che l’introduzione sarà graduale, quindi in manovra ci saranno solo misure iniziali, che verranno poi incrementate nei prossimi anni (l’obiettivo previsto dal programma di Governo è quello di arrivare a una flat tax con aliquota al 15% per tutti).
In base alle ipotesi attualmente allo studio, la flat tax 2019 riguarderà Partite IVA e imprese. Nel primo caso, attraverso una riforma del regime forfettario, che prevederà l’aliquota al 15% per gli autonomi con reddito fino a 65mila euro, al 20% per chi guadagna fra i 65mila e i 100mila euro. Così formulata, la riforma riguarderebbe da subito 1 milione e mezzo di Partite IVA.
La novità degli ultimi giorni è rappresentata poi dall’ipotesi di prevedere una flat tax specifica per le imprese che reinvestono gli utili in acquisti di nuovi macchinari oppure li impiegano per fare nuove assunzioni.
Si tratta di una misura con contorni ancora da definire: non è chiaro, fra l’altro, in che modo si coniugherebbe con le altre agevolazioni fiscali già previste per gli investimenti in macchinari (ad esempio, il super e l’iperammortamento Industria 4.0, o la Nuova Sabatini), o per le nuove assunzioni (sgravi contributivi per i giovani, per le imprese del Sud, e via dicendo).
Per quanto riguarda l’IRPEF, si parla di una rimodulazione del sistema delle aliquote (che potrebbero diventare tre, dalle attuali cinque), oppure di una riduzione di quelle più basse (il primo scaglione scenderebbe al 22%, dal precedente 23%).
Infine, la cosiddetta pace fiscale, ovvero la nuova rottamazione. L’ultima ipotesi vede una misura una nuova rottamazione 2019 (che dovrebbe riguardare le pendenze con il Fisco, probabilmente escludendo l’IVA, e forse anche le violazioni del Codice della Strada).
Non si esclude una nuova voluntary disclosure, limitata ai contanti depositati nelle cassette di sicurezza (era in realtà un’opzione già valutata negli anni scorsi, e poi scartata).
E, novità degli ultimi giorni, sembra che si prepari anche una riforma della riscossione, che dovrebbe intervenire in particolare sull’accertamento con adesioni, per ridurre il contenzioso.