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Legge di Bilancio: anticipazioni Salvini e Tria

di Barbara Weisz

23 Luglio 2018 18:38

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Tria promette prudenza sui conti pubblici ma anche taglio delle tasse, Salvini annuncia pace fiscale, flat tax e riforma pensioni: verso la Legge di Bilancio 2019.

Rispetto dei vincoli di bilancio ma anche del programma di Governo (misure di crescita e taglio alle tasse) perorato dai due vicepremier, Di Maio e Salvini. Lo schema, ormai arcinoto a chi segue le vicende relative ai conti italiani, si ripete nelle ultime ore e negli ultimi giorni con le dichiarazioni sulla prossima legge di Bilancio. Che è ormai al centro del dibattito politico e lo resterà, prevedibilmente, fino all’autunno.

La domanda che fa da sfondo al dibattito: quali e quante risorse servono per finanziare le misure previste, flat tax in primis?

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, continua a rassicurare la comunità internazionale sul fatto che l’Italia rispetta gli impegni, e dal G20 di Buenos Aires dichiara che il Governo applicherà il suo programma

in quei limiti di bilancio necessari per conservare la fiducia dei mercati ed evitare l’instabilità.

In vista, c’è in realtà un rallentamento della crescita rispetto alle previsioni, che a quanto non preoccupa il titolare dell’Economia, anche sulla base della considerazione che i dati indicano un rallentamento generale dei principali paesi europei.

L’Italia segue il profilo della congiuntura internazionale.

Certo, la crescita che rallenta rende più difficile il varo di nuove e costose misure. In ogni caso:

la manovra di bilancio terrà conto della necessità di iniziare l’implementazione graduale del programma di governo, ma si è anche chiarito che di fronte a un rallentamento non si faranno manovre pro-cicliche.

Quindi, il modo e i tempi in cui il programma di Governo sarà attuato, soprattutto sul fronte dei tagli alle tasse, dipenderà anche dal ritmo della crescita.

Al solito, all’interno del gioco delle parti sopra descritto, il ministro dell’Interno Matteo Salvini intervistato dal Corriere della Sera ribadisce, invece, che al centro della prossima manovra ci saranno

la crescita e la pace fiscale, che ti porta soldi e non li porta via, e ti consente di avviare la flat tax. E poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani, che va fatta a prescindere dai numeri di Bruxelles.

Lo stesso ministro aggiunge che l’esecutivo attende ancora l’esito dei gruppi di lavoro che sono stati formati per far quadrare tutte le variabili, insiste sul fatto che la prossima Legge di Bilancio sarà diversa rispetto a quella degli ultimi anni:

daremo le prime e significative risposte sulla riduzione delle tasse.

Dunque, il vicepremier segna la discontinuità con i Governi precedenti, cifra dell’alleanza giallo-verde, ma conferma anche l’introduzione graduale delle misure.

Come è noto, le ipotesi in campo sono diverse, ma in generale l’impressione è che da subito si pensi ad ampliare la platea delle Partite IVA con accesso al regime fiscale agevolato che prevede un’aliquota al 15%, pari quindi a quella della Flat tax.

In base alle anticipazioni, l’aliquota potrebbe essere applicata a redditi fino a 100mila euro.

In programma anche un avvicinamento graduale alla flat tax, con un intervento che potrebbe agire sulla attuali aliquote Irpef, rimodulandole in modo più favorevole al ceto medio.