La crisi politica seguita al voto del 4 marzo ha trovato soluzione definitiva, con la formazione di un Governo politico a maggioranza gialloverde, formata quindi da Movimento 5 Stelle e Lega: la giornata decisiva, a tre mesi dalle elezioni, è stata quella del 31 maggio terminata con l’annuncio dell’accordo, il passo indietro di Carlo Cottarelli e il nuovo a Giuseppe Conte.
E’ un po’ un nastro che si riavvolge di una settimana, con una serie di novità rispetto all’esecutivo che lo stesso Conte aveva cercato di formare precedentemente, rimettendo poi il mandato domenica 27 maggio dopo il no del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla nomina di Paolo Savona al ministero dell’Economia. Nodo che si è risolto con l’individuazione di un nuovo titolare per il dicastero dell’Economia, Giovanni Tria, presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione e professore ordinario di economia politica all’università di Tor Vergata, mentre a Savona andrà il dicastero delle Politiche comunitarie.
I Ministri dell’Esecutivo Conte
Si conferma l’accorpamento dei ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico, che come previsto dalla precedente formazione va al leader pentastellato Luigi Di Maio, che è anche vicepremier insieme a Matteo Salvini, titolare degli Interni. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio è il leghista Giancarlo Giorgetti.
Oltre a Tria all’Economia e Savona alle Politiche Ue, gli Esteri vanno a Enzo Moavero Milanesi, mentre il ministro della Giustizia è Alfonso Bonafede; al Turismo e alle Politiche agricole Gianmarco Centinaio, le Infrastrutture a Danilo Toninelli. Ministro ai Rapporti con il Parlamento è Riccardo Fraccaro, Ministro ai Disabili e alla Famiglia è Lorenzo Fontana, quello dell’Ambiente è Sergio Costa.
Ministro dell’Istruzione è Marco Bussetti, Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli.
Nell’esecutivo, ci sono solo cinque ministre: la titolare della Difesa, Elisabetta Trenta, la ministra della Salute, Giulia Grillo, Giulia Bongiorno alla Pubblica Amministrazione, Erica Stefani agli Affari regionali e autonomie, e Barbara Lezzi alle Politiche per il Sud.
Un Governo politico
La giornata decisiva del 31 maggio ha visto nuovi vertici fra i partiti di maggioranza, che intorno alle 19:00 hanno annunciato l’accordo per formare il Governo. A stretto giro di posta, la remissione formale del mandato al Capo dello Stato da parte di Cottarelli, che lunedì 28 maggio – dopo il fallimento del primo tentativo gialloverde – aveva ricevuto l’incarico per formare un Governo tecnico che portasse il Paese ad elezioni in breve tempo.
Poi, alle 21:00, l’arrivo al Quirinale del nuovo premier incaricato Giuseppe Conte. Il colloquio con il presidente Mattarella è durato poco più di mezz’ora. Conte ha accettato l’incarico e ha già presentato al Capo dello Stato la lista dei ministri.
Poco prima del conferimento dell’incarico a Conte, alle 19:30, era salito al Quirinale Cottarelli, che ha poi tenuto un breve discorso alla stampa: «negli ultimi giorni è stata riaperta e si è concretizza la prospettiva di un governo politico», quindi «non risulta necessario formare un governo tecnico». La formazione di un governo politico, ci ha tenuto a precisare Cottarelli, «è di gran lunga la miglior soluzione per il Paese», soprattutto in considerazione del fatto che «evita l’incertezza che deriverebbe da nuove elezioni».
Mattarella ha espresso il proprio ringraziamento a Cottarelli «per la serietà, il senso delle istituzioni e la costante attenzione all’interesse nazionale che hanno caratterizzato l’impegno svolto nell’espletamento dell’incarico affidatogli».
Nella sua prima dichiarazione ufficiale, Conte si è così espresso:
Lavoreremo intensamente per realizzare gli obiettivi politici anticipati nel contratto di governo, lavoreremo con determinazione per migliorare la qualità della vita di tutti gli italiani.