Pausa pasquale densa di appuntamenti istituzionali ma senza un nuovo governo: per tutte le normative e i capitoli caldi sul tavolo di Palazzo Chigi, bisogna attendere qualche settimana, quando si completerà l’iter di formazione del nuovo esecutivo. Nel frattempo il premier Gentiloni si è dimesso, come da prassi dopo l’elezione dei presidenti delle Camere, restando in carica solo per gli affari correnti.
L’agenda della formazione del nuovo governo prevede una serie di tappe e scadenze precise.
Dopo l’elezione di Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia) e Roberto Fico (M5S) alla presidenza, rispettivamente, di Senato e Camera dei Deputati, entro martedì 27 marzo si formano i gruppi parlamentari. Nei due giorni successivi, elezioni di altri rappresentanti istituzionali, il Senato e la Camera eleggono gli 8 vicepresidenti, 6 questori e 16 segretari d’aula. Sempre entro giovedì 29 marzo i gruppi parlamentari devono eleggere i presidenti. Dunque, la settimana appena iniziata resta dedicata all’apertura dei lavori parlamentari.
Poi, quattro giorni di pausa pasquale e da martedì 3 aprile il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, inizia le consultazioni per la formazione del nuovo Governo. Da questo momento in poi, le tempistiche diventano più difficili da prevedere. Mattarella sentirà i leader delle forze politiche, quindi dovrà dare un incarico per la formazione dell’esecutivo.
Ci sono già analisi che ipotizzano, vista la difficoltà a intravedere una maggioranza dopo un risultato elettorale che rende necessaria un’alleanza fra forze politiche che si sono presentate separatamente, un doppio giro di consultazioni. In ogni caso, l’intera settimana dopo Pasqua, dal 3 al 6 aprile, sarà dedicata alle consultazioni. E’ possibile che dal giorno dopo Mattarella affidi a qualcuno l’incarico di formare il Governo, oppure potrebbe decidere di prolungare le consultazioni.
Il nodo politico, che per essere sciolto come detto potrebbe necessitare di tempi relativamente lunghi, si incrocia con una serie di appuntamenti istituzionali importanti per il Governo. Entro il 10 aprile, bisogna approvare il DEF, il Documento di Economia e Finanza, che poi va nella aule parlamentari da cui deve uscire entro la fine di aprile per essere inviato alla commissione Ue: con ogni probabilità, visto il calendario, questo DEF sarà ancora firmato dal governo Gentiloni.
In ogni caso, dopo la fine delle consultazioni, Mattarella dovrà affidare a qualcuno l’incarico di formare il nuovo Governo, e il presidente incaricato a quel punto dovrà cercare le necessarie alleanze per avere la maggioranza dei voti in Parlamento e poi scegliere i ministri. vediamo un breve schema delle formazioni possibili e del modo in cui si sta sviluppando il dibattito politico.
Movimento 5 Stelle – centro destra: è lo schieramento che avrebbe la maggioranza più larga in parlamento, perché raggruppa le formazioni che vanno vinto le elezioni, ovvero M5S e Lega. In realtà, queste due formazioni avrebbero i numeri per governare da sole (quindi, senza l’appoggio delle altre forze dell’alleanza di centrodestra), e questa è una delle incognite della situazione. In questo senso, l’elezione dei presidenti delle Camere ha rappresentato un banco di prova sia della capacità di dialogo fra Lega e Centro destra sia della tenuta del centro destra “a guida leghista”.
Movimento 5 Stelle – centro sinistra: qui, i numeri sono più limitati, perché il centrosinistra ha preso meno voti e ha quindi meno parlamentari, ma ci sarebbe la maggioranza in entrambe le Camere. Il dibattito politico al momento non sembra andare in questa direzione, ma la situazione è comunque molto fluida.