Si riduce notevolmente il numero dei protesti, che tra il 2014 e il 2017 è calato del 47% in tutta la Penisola sia per quanto riguarda l’andamento delle cambiali sia per quanto concerne degli assegni. In discesa anche il valore dei protesti, calato del 61% nel medesimo lasso di tempo. La rilevazione diffusa da Unioncamere, basata sui dati raccolti dalle Camere di Commercio ed elaborati da InfoCamere, sottolinea un trend più che positivo caratterizzato dal dimezzamento dei mancati pagamenti nell’arco di un triennio.
Trend
Osservando le cifre, tra gennaio e settembre 2017 ammontano a 385.107 le situazioni che hanno visto le imprese e i cittadini ricorrere ad un pubblico ufficiale per notificare la mancata accettazione di una cambiale o di un assegno. Precisamente, rispetto al 2016 si è registrato il 13% in meno delle cambiali e il 7% in meno degli assegni, con una diminuzione del valore economico rispettivamente di 118 milioni di euro e 26 milioni.
A livello territoriale sono le Marche a mostrare una riduzione dei protesti più marcata tra 2016 e 2017, seguite da Trentino-Alto Adige e Veneto.
Per quanto riguarda i dati provinciali, invece, sono Roma e Milano a guidare la classifica basata sul numero di titoli protestati, con rispettivamente 50.560 e 33.216 tra gennaio e settembre 2017.