Sempre più unite le piccole e medie imprese puntano di contatto di rete per crescere ed essere maggiormente competitive sui mercati nazionali e internazionali, a confermarlo è l’ultimo monitoraggio di InfoCamere, società che gestisce il patrimonio informatico delle Camere di Commercio.
Contratti di rete in Italia
Cresce infatti di ben il +124% il numero di contratti di rete stretti all’interno del tessuto produttivo italiano da marzo 2015 a marzo 2018, coinvolgendo il +174% delle imprese. Numeri che si traducono in 4 mila legami basati su questo modello di aggregazione, cono oltre 27 mila aziende coinvolte sull’intero territorio nazionale in maniera sparsa, con un livello di penetrazione che non lascia alcuna provincia esclusa.
Forme giuridiche
A siglare il contratto di rete sono prevalentemente le aziende collettive costituite sotto forma di società di capitali (13.024 unità pari al 47% del totale, che scelgono in prevalenza la forma giuridica della società a responsabilità limitata (11.795 unità), nelle sue varie articolazioni. L’altra forma giuridica più gettonata è la ditta individuale, con una percentuale pari al 28,1% del totale in crescita negli ultimi tre anni. Le società di persone, con 4.383 unità, rappresenta il 15,8% del totale.
Settori merceologici
A livello settoriale, a scegliere maggiormente l’aggregazione con contratti di rete sono le imprese dei comparti del manifatturiero (4.896), seguiti da quelli dei servizi alle imprese (4.729), il commercio (4.688) e infine agricoltura (4.560).