Durante la presentazione delle linee guida 2008-2010 dell’attività promozionale dell’Ice, il ministro del Commercio Internazionale, Emma Bonino, ha affermato la volontà di stanziare più fondi per l’internazionalizzazione delle PMI, portando l’attuale somma di 60 milioni di euro alla cifra di 100 milioni di euro nella prossima Finanziaria.
È necessario, secondo il ministro, che «il Governo italiano dia un segnale di inversione di tendenza rispetto al passato e di riconoscimento del ruolo di traino dell’economia che hanno avuto le attività estere».
Per quanto riguarda le linee guida, sono quattro la strategie da attuare per promuovere le imprese all’estero nei prossimi anni.
Innanzitutto sarà necessario suddividere il mondo in quattro macroaree per diversificare i rapporti commerciali:
- i mercati maturi, rappresentati da Usa, Ue, Canada e Giappone;
- l’area di vicinato, quindi Mediteranneo e Balcani;
- i Bric, Brasile, Russia, India e Cina;
- e i paesi Focus, ossia i mercati emergenti dall’elevato potenziale, come SudAfrica, Azerbajan, Kazakhistan, Messico, Indonesia e Golfo.
Per quanto riguarda la seconda strategia, dovrà essere garantita anche una suddivisione settoriale. In particolare, gran parte delle risorse saranno destinate a automazione meccanica, abbigliamento, agroalimentare e arredamento, mentre la restante parte sarà rivolta a nuovi settori che potrebbero avere delle potenzialità, come la chimica e la diagnostica.
Un’ulteriore strategia riguarda la possibilità di creare una maggiore collaborazione con le Università e le istituzioni scientifiche e raggiungere accordi tra il ministero e le Regioni.
L’ultima strategia si riferisce alla necessità di fare sistema. «Le imprese italiane sono estremamente sensibili alle opportunità del mercato e sono rapide ad adeguarsi, così le 600-700 di 4 anni fa sono triplicate e si è passati alle 2 mila di oggi, che continuano a crescere», ha così aggiunto il ministro Bonino.