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Risparmio gestito: il conto deposito

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 18 Ottobre 2011
Aggiornato 5 Maggio 2023 18:04

Con la crisi, mutano gli strumenti finanziari e di risparmio: gli Italiani scelgono prodotti-salvadanaio come il conto deposito, che garantisce stabilità e rendimenti.

La crisi economica ha modificato gli scelte di famiglie e imprese italiane in tema di risparmio gestito: le prospettive di investimento si sono decisamente attenuate, a beneficio di soluzioni finanziare volte come il conto deposito che, che offre sicurezza dell’investimento (garantito dal Fondo interbancario di tutela), economicità (per la sostanziale assenza di costi), discreti rendimenti e semplicità di apertura, chiusura e gestione.

Dal primo gennaio 2012, inoltre, l’aliquota fiscale sugli interessi passerà dal 27 al 20%, incrementando i vantaggi (e la rendita) di questa soluzione, “premiata” dalla manovra finanziaria 2011.

Attualmente, con un vincolo di 12 mesi, sono differenti le proposte di risparmio con tassi lordi intorno al 4%. Tra questi ContosuIBL di IBL Banca con un tasso netto del 3,29% (4,50% lordo), ma senza la possibilità di estinzione anticipata del vincolo, IWPower Special Sei+Sei di IWBank con un rendimento medio del 3,18% netto (4,30% medio lordo), ING Direct Conto Arancio vincolato per un anno con un rendimento netto del 3,07% (4,20% lordo).

Ulteriori alternative sono il conto deposito di YouBanking di Banco Popolare, con il 3,75% lordo, InMediolanum di Banca Mediolanum con il 3,75% lordo e conto CheBanca!, con un 4% lordo e retribuzione degli interessi in anticipo.