L’indagine Nielsen “Survey Global Online Shopping and Saving Strategies 2011”, evidenzia come il comportamento dei consumatori online sia estremamente cambiato. La crisi ha avuto un impatto forte sull’e-commerce, e soprattutto sulle motivazioni che spingono gli utenti a preferire il commercio elettronico: le opportunità di risparmio in un mercato dominato dalle ristrettezze economiche prodotte dalla crisi finanziaria.
La crisi ha determinato un minore potere di acquisto dei consumatori, che cominciano ad adeguare la scelta di distribuzione e formati dei propri acquisti in funzione delle proprie (minori) disponibilità finanziarie.
Tanto le imprese quanto le famiglie stanno mutando abitudini di acquisto in Rete, in ottica di una maggiore attenzione nei confronti del prezzo. Questo non vuol dire soltanto cercare l’offerta più vantaggiosa tra i diversi e-tailer e negozi virtuali, ma anche orientare lo shopping verso formati di convenienti e verso soluzioni che coniughino risparmio e praticità.
Più della metà degli intervistati (52%) del sondaggio Nielsen, ad esempio, dichiara di essere disponibile ad effettuare acquisti online se i prodotti vengono poi consegnati a casa. Influenzati dal risparmio ottenibile in Rete, la spesa su Internet converge inoltre verso formati più grandi (36%), i cosiddetti “formati famiglia”, per ottenere uno sconto maggiore.
Un altro fattore emergente è la diffusione crescente (48%) tra i consumatori dei coupon, oltre all’acquisto di prodotti in promozione (59%). In Europa l’utilizzo dei coupon si attesta sul 38% come indice medio, ma differisce molto da paese a paese. In Italia vi ricorre ben il 50% dei consumatori.
In Italia, inoltre, il 31% dei consumatori si dichiara favorevole agli acquisti online anche per i prodotti di largo consumo con consegna a casa, mentre il 29% alla spesa online con ritiro nel punto di vendita. E quando si tratta di scegliere un punto vendita, il 58% del campione basa la propria scelta sul prezzo, anche se un buon 61% dice di guardare anche la qualità.
La scelta della modalità di distribuzione varia enormemente in funzione del paese di residenza: i Nord Americani nel 60% dei casi si recano nel punto vendita per realizzare acquisti di prodotti di base (come pane e latte), mentre in Europa sono il 37% e in Italia il 25%.