Censimento: troppi accessi, server Istat in tilt

di Tullio Matteo Fanti

10 Ottobre 2011 14:30

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Tanti, decisamente troppi rispetto alle aspettative, gli accessi ai server Istat per la compilazione online del 15esimo Censimento Generale. Server in tilt e non pochi problemi per i cittadini.

Sono state numerose le adesioni alla compilazione online del questionario per il 15esimo Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni. Un vero e proprio successo che però si è tradotto in un mezzo fallimento a livello di servizio: i server Istat hanno ceduto alla eccessiva pressione da parte dei cittadini che hanno dovuto così combattere contro penosi rallentamenti nell’inserimento dei dati.

Spiega l’Istat: «Sorprendente la partecipazione da parte dei cittadini alla compilazione online del questionario. Già dalle prime ore del mattino, sono stati, infatti, raggiunti picchi di 500.000 collegamenti contemporanei. Il grande afflusso di utenti ha creato di conseguenza rallentamenti e difficoltà di accesso. Telecom – per conto di Istat – sta lavorando per aumentare la potenza del sistema installato» (che, si ricorda, è basato sulle infrastrutture della “Nuvola Italiana“).

I server Istat, evidentemente sottodimensionati rispetto alle richieste pervenute, hanno così “digerito” solamente poco più di 80.000 moduli compilati online; tutti gli altri tentativi effettuati dai cittadini hanno solamente restituito, dopo estenuanti attese, messaggi di errore e reinserimento dei dati, in un circolo vizioso che sembra aver fine.

L’Istat comunque precisa: «per compilare e restituire il questionario online – come pure nelle altre modalità previste (riconsegna agli uffici postali e ai centri comunali di raccolta) – c’è tempo fino alla fine dell’anno in corso» (con il subentro nel mese di novembre dell’intervento umano al fianco della modalità web).

Non occorre quindi armarsi di penna e compilare frettolosamente il modulo a mano, per ora. La procedura online – che si spera verrà presto resa agibile al meglio – rimane la scelta migliore in quanto permette al Paese di risparmiare tempo e risorse nella distribuzione e raccolta dei moduli, oltre a garantire l’invio di dati già verificati.

FONTI: Istat, Webnews