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Assunzioni: le aziende scelgono l’e-recruitment

di Tullio Matteo Fanti

Pubblicato 4 Ottobre 2011
Aggiornato 5 Gennaio 2012 17:46

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Nel processo di selezione dei candidati le aziende sembrano scegliere l'e-recruitment. Ancora scarso il ricorso a social network e strumenti di tracking and recruitment management.

Gran parte delle aziende italiane utilizza strumenti di e-recruitment per la selezione dei candidati; ancora poco utilizzati per la gestione dei curricula dei candidati i social network e gli strumenti di tracking and recruitment management. È quanto emerge da uno studio condotto dalla a School of Management del Politecnico di Milano.

Ben il 58% del campione utilizzato dalla ricerca utilizza l’online recruiting su siti esterni specializzati, confermando così l’importanza e la diffusione di tale tipologia di servizi per la raccolta e la gestione del primo contatto con i candidati. Differente la situazione per quanto riguarda i social network, ancora poco utilizzati e sfruttati nel campo della selezione.

L’utilizzo di strumenti di e-recruitment permette di ridurre le attività più operative (spesso eseguite utilizzando materiale cartaceo) tipiche di tale processo e di migliorarne pertanto l’efficacia, con una migliore tempestività di risposta alle differenti esigenze. Inoltre, i siti specializzati nell’online recruiting (come ad esempio Infojobs.it) consentono di sviluppare il cosiddetto employer branding dell’azienda, grazie a banner sui portali, pagine dedicate con il profilo aziendale, e la gestione e screening delle candidature.

In definitiva, «gli strumenti a supporto del processo di valutazione e selezione dei candidati consentono di gestire in modo integrato l’intero workflow coordinando le attività delle diverse figure aziendali coinvolte. Queste soluzioni consentono di ridurre il tempo di selezione, migliorando la qualità e la tempestività del servizio verso le Line of Business».

Per quanto concerne l’utilizzo dei social network, attualmente ben poco sfruttati per la raccolta delle candidature, potranno «offrire in futuro la possibilità di ridefinire i criteri di selezione ponendo l’attenzione su nuovi parametri quali il network professionale della persona, il profilo digitale e la reputazione sul web dal punto di vista lavorativo».