Un aumento di 85 euro, novità in materia di welfare ai professionisti e collaboratori, agevolazioni per le assunzioni di over 50 e giovani, contrattazione di secondo livello: sono i contenuti del rinnovo del contratto degli studi professionali, firmato da Confprofessioni e dalle sigle sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs.
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CCNL Studi professionali
Il contratto riguarda 1,5 milioni di lavoratori fra titolari, dipendenti e collaboratori, ha effetto dal primo aprile 2015 e dura fino al 31 marzo 2018. L’aumento è di 85 euro per il terzo livello, con conseguente parametrazione per gli altri livelli. Sul fronte del welfare, come detto ne prevede l’estensione ai professionisti e ai collaboratori degli studi, che sino ad ora ne erano esclusi. Novità anche in materia di telelavoro, congedo parentale a ore, possibilità di introdurre ulteriori elementi di flessibilità attraverso la contrattazione di secondo livello.
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Le agevolazioni per le assunzioni prevedono un contratto di reimpiego per chi ha oltre 50 anni e per i disoccupati da oltre 12 mesi, con la possibilità di sotto-inquadramaento ma un’assunzione a tempo indeterminato. Vengono fissati rapporti da rispettare fra i contratti a tempo indeterminato e determinato, con diritto per precedenza di questi ultimi per assunzioni stabili. Gli apprendisti devono essere almeno il 20% per gli studi fino a 50 dipendenti e il 50% per le strutture più grandi.
Reazioni
Soddisfazione dai sindacati. Maria Grazia Gabrielli, segretaria generale Filcams-Cgil, ritiene che si rafforzino le relazioni sindacali e si dia:
«Un impulso positivo al comparto, troppo spesso sottovalutato».
Brunetto Boco, segretario della Uiltucs, sottolinea il:
«Ruolo decisivo delle parti sociali nella crescita del reddito disponibile dei lavoratori, nella consapevolezza che questa è la strada giusta per migliorare le condizioni di lavoro, per far ripartire il potere d’acquisto e per rilanciare i consumi».
Pierangelo Raineri, segretario generale Fisascat-Cisl, ritiene che dopo la firma del contratto ci si debba concentrare:
«Sull’evoluzione dei sistemi di tutela e di gestione di figure professionali che operano in uno dei settori del terziario destinato ad assumere un ruolo sempre più determinante per lo sviluppo occupazionale e dalle importanti potenzialità produttive».