Un organismo unitario in grado di dare voce alle imprese e di rispondere alle loro esigenze: è questo l’obiettivo della Consulta delle imprese di Roma, creata ufficialmente il 9 maggio, ma presentata ieri nella sede dell’Unione degli industriali e delle imprese di Roma (Uir).
«Una decisione che nasce dalla crescente separazione fra le esigenze di modernizzazione dell’economia e la difficoltà delle istituzioni di produrre decisioni adeguate in tempi ristretti», ha così spiegato Luigi Abete, il presidente dell’Unione degli industriali di Roma.
«La rappresentanza delle imprese è efficace se il messaggio che promuove è unitario. La Consulta ha quattro caratteristiche: è istituzionalizzata, procedurizzata, aperta a altre associazioni e non ha interessi corporativi o di lucro, fa rappresentanza», ha affermato ancora Abete.
La Consulta è stata fondata grazie alla collaborazione di 5 organizzazioni: Uir, Ania, Abi, Federlazio e Confcommercio Roma. I fondatori hanno già espresso l’esigenza di cercare nuovi soci nei rappresentanti dell’artigianato e dei sistemi delle cooperative, per inserirli nella Consulta.
Il presidente di Federlazio, Massimo Tabacchiera, ha sottolineato che si tratta «di un caso unico, banche, assicurazioni, piccole e grandi imprese tutte sedute allo stesso tavolo per trovare una posizione comune sulle nostre esigenze da indirizzare alle istituzioni locali».
Nei prossimi giorni sarà organizzata una prima riunione per definire le modalità operative. Al centro dell’attenzione saranno poste da subito le infrastrutture di Roma in quanto c’è il rischio, secondo quanto dichiarato da Abete, che «non riescano a seguire il ritmo dello sviluppo economico provocando ritardi assolutamente inammisibili».