La crisi non dà tregua ai professionisti attivi a Milano, dove aumentano le difficoltà legate sia ai pagamenti sia alle opportunità di lavoro, in netta diminuzione. A fornire dati precisi è la Camera di Commercio attraverso il Consorzio Aaster, promotore di un’indagine effettuata su un campione di 600 professionisti appartenenti alla Consulta provinciale delle professioni.
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Le cifre della crisi
Osservando i dati la crisi ha penalizzato significativamente il 45,5% dei professionisti, mentre il 37,8% ne è stato colpito in misura minore e il 16,7% non ha evidenziato alcun problema. Il 30%, invece, ha dovuto intaccare i risparmi personali e un buon 50% cambierebbe volentieri lavoro.
«La crisi – afferma Potito Di Nunzio, presidente della Consulta delle Professioni della CdC di Milano e presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Milano – ha colpito in modo profondo i professionisti. In particolare i free lance meno organizzati rispetto agli studi professionali. Ma anche questi ultimi stanno facendo fronte ad una incisiva riorganizzazione interna. Ecco perché è ancora più importante una maggiore collaborazione tra professionisti e imprese, che possa generare effetti positivi su una possibile ripresa.»
Le cause
Responsabili della crisi che colpisce i professionisti sono, in primis, i clienti privati che non pagano, mentre i freelance lamentano un calo delle commesse. Come conseguenza generale, le tariffe subiscono riduzioni e diminuiscono i guadagni: la metà dei professionisti non supera i 1500 euro al mese.