Più della metà delle imprese utilizza un’infrastruttura ICT definita “in evoluzione”, ossia caratterizzata da un buon livello di aggiornamento, anche se ancora non del tutto completa e coerente.
È questo il quadro delineato dalla ricerca dell’Osservatorio permanente l’ICT come leva strategica nelle PMI della School of Management del Politecnico di Milano, durante un incontro che si è svolto questa mattina dal tema “PMI: innovare per sopravvivere!”.
Dopo lo studio di AIP e Censis, ora anche l’Osservatorio milanese punta ad analizzare il grado di innovazione delle PMI italiane.
L’indagine ha coinvolto più di mille imprese italiane con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 500, per esplorare «il tema dell’innovazione a tutto tondo: non solo ICT, ma anche di strategie e modelli di business, di prodotti e servizi, di design e brand e di strumenti finanziari», come afferma Raffaello Balocco, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio.
In particolare, il 16% utilizza un’infrastruttura “evoluta”, mentre il 29% delle imprese ha ancora infrastrutture embrionali poco aggionate e incomplete. Una quota elevata di imprese ha un basso livello di maturità applicativa: infatti 1 su 3 utilizza un sistema elementare, mentre il 12% circa non ha nessuna applicazione “lato server”, ma dispone di applicazioni di produttività personale.
Mostrando ancora qualche dato, quasi 1 impresa su 3 ha un sistema gestionale evoluto, mentre il 43% usa solo un pacchetto elementare per gestire la contabilità e l’amministrazione.
Per quanto riguarda la Business Intelligence, la percentuale di coloro che hanno implementato una soluzione varia dal 5% al 29% a seconda delle dimensioni dell’azienda.
In forte crescita, invece, l’utilizzo di applicazioni Mobile&Wireless: la percentuale delle imprese che ne fanno uso varia dal 16% al 47% a seconda delle dimensioni.
Infine, le applicazioni RFId sono quasi assenti nelle imprese con meno di 50 dipendenti, mentre sono utilizzate per il 9% di quelle che hanno un numero di dipendenti compreso tra 250 e 500.
In linea generale, il 40% delle PMI italiane sono da considerare ancora immature sia a livello applicativo sia infrastrutturale, il 46% ha un buon livello di maturità, mentre soltanto per il 12% è stato rilevato un utilizzo maturo degli strumenti ICT.