Cresce il numero di lavoratori precari in Lazio, dove la tipologia contrattuale più diffusa è quella a tempo determinato che rappresenta il 70% del totale dei rapporti di lavoro nel settore privato. A fornire questi dati è Cisl Lazio, che sottolinea una progressiva frammentazione occupazionale sul territorio. Il numero di contratti di lavoro trasformati da tempo determinato a tempo indeterminato è calato nel corso degli anni, passando dal 4,27% del 2011 al 4,16% del 2013.
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A sottolinearlo è il segretario generale della Cisl Lazio, Andrea Cuccello, che aggiunge:
«Il Decreto Poletti entrato in vigore lo scorso 20 maggio potrebbe aumentare ancora la sua diffusione (del precariato, ndr) considerando sia l’acausalità – per cui non è più necessario fornire una ragione per l’assunzione a termine e questo vale per l’intera durata di tre anni – sia la possibilità di prorogare il contratto consecutivamente fino a 5 volte, mentre in passato era solo una. Il contratto a termine è diventato l’ennesimo ‘vicolo cieco’, l’ennesima condanna alla precarietà a vita.»
Cessazioni e CIG
Nel periodo 2011-2014 i rapporti di lavoro attivati sono calati di 22mila unità, mentre i lavoratori che hanno smesso di lavorare hanno subito un incremento di 6mila unità. Per quanto riguarda la cassa integrazione, inoltre:
«Se nel 2008 erano state autorizzate 9 milioni di ore di cassa integrazione nel Lazio, nel 2014 le ore sono schizzate a 63 milioni, per un totale di 42 mila lavoratori interessati. Dato allarmante se consideriamo che il periodo a cui si riferiscono le ore autorizzate va da gennaio a settembre” di quest’anno.»