La Provincia di Roma si sta rivelando terreno fertile per la nascita di imprese legate alla innovazione sociale, comparto che è in grado di produrre quasi il 5% del fatturato complessivo della Capitale e del territorio grazie al contributo di aziende attive nei settori architettura, arte, design industriale, moda, artigianato artistico, pubblicità e comunicazione, editoria, fotografia e audiovisivo.
=> Economia e innovazione sociale: best practice a Roma
Social Innovation Around
Nel corso del “Social Innovation Around”, il summit dedicato all’innovazione sociale tenutosi negli studios di Cinecittà il 14-15 novembre 2014, la Provincia di Roma è stata valutata come best practice nell’area “istituzioni”. Un riconoscimento valido a livello europeo nell’ambito del progetto “Cross Innovation”, finanziato dalla Commissione Europea e relativo anche ad altre capitali come Amsterdam, Birmingham, Berlino,Varsavia, Tallin, Vilnius, Stoccolma, Linz e Pilsen.
Imprese romane virtuose
Il progetto ha come obiettivo quello di favorire il co-sharing di esperienze di internazionalizzazione tra le imprese europee: sono dieci le aziende romane attive nei settori della tecnologia e creatività inserite nell’iniziativa:
«Edillio (nuovi sistemi di monitoraggio dei pozzi idrici), Occhio del riciclone (creazione di reti a favore del riutilizzo su scala e inclusione sociale), Sigma Consulting (pannello “inseguitore” del sole, in grado di massimizzare l’energia dal parco solare), Studio Cassio – Arte del mosaico (Pixel Mosaics Kit, riproduzione a mosaico di immagini digitali da trasporre su marmo), Alfameg (progetto SMARTile per la riabilitazione cognitiva di pazienti affetti da trauma cranico-encefalico), BIOFL(dispositivi radar portatili a LED e a basso consumo per i settori automotive e aeronautica), Blue Thread (sistemi di allerta meteo e salvaguardia ambientale in ambito marino), Panorama (progetti di multimedialità immersiva), S.E.A.R. Coop. (applicazione del processo di pirolisi come metodo di smaltimento sicuro dei farmaci scaduti, associato al recupero di energia), KA-MO (design calzature con componenti intercambiabili).»