In arrivo un nuovo bonus pensato dal governo Renzi per agevolare la conciliazione lavoro-famiglia. In realtà si tratta del Bonus Baby Sitter già proposto in via sperimentale dalla Riforma del Lavoro Fornero (Legge 92/2012), che però prevedeva vincoli troppo stretti perché l’agevolazione potesse realmente essere fruita dalle lavoratrici madri. L’obiettivo del nuovo Governo è di innalzare il contributo da 300 euro a 600 euro, di estenderlo anche alle lavoratrici del pubblico impiego e di semplificare l’accesso all’agevolazione, il tutto a partire dal prossimo anno. Ad annunciarlo è stato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso del question time alla Camera dei Deputati.
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Vecchio Bonus Baby Sitter
La Riforma del Lavoro targata Fornero (Legge 92/2012, articolo 4, comma 24, lettera b) ha istituito il Bonus Baby Sitter riservato alle lavoratrici madri per sostenere occupazione femminile e genitorialità attraverso misure di conciliazione lavoro-famiglia. La norma prevede che per il triennio 2013-2015 le madri (anche adottive o affidatarie) lavoratrici dipendenti o iscritte alla gestione separata, al termine del congedo di maternità e in alternativa al congedo parentale, abbiano diritto ad un contributo per i servizi di baby sitting o per asili d’infanzia pubblici o privati accreditati. L’aiuto consiste in un contributo sotto forma di voucher pari 300 euro netti al mese per 6 mesi (per le autonome per tre mesi).
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Il bonus, così come formulato dalla Legge 92/2012, vede escluse le lavoratrici :
- esentate totalmente dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati convenzionati.
- che usufruiscono dei benefici di cui al Fondo per le Politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità istituito con l’art.19, comma 3, del dl 223/2006, convertito dalla legge 248/2006;
- della pubblica amministrazione.
I vincoli imposti hanno portato nel tempo ad un numero tale di ricorsi da portare il Ministero delle Politiche Sociali a sospendere la misura già quest’anno.
Nuovo Bonus Baby Sitter
Credendo nella validità del Bonus Baby Sitter come metodo di incoraggiamento delle lavoratrici a non abbandonare il lavoro dopo il parto per accudire i propri figli, il governo Renzi ha pensato di ripristinarlo estendendolo anche alle dipendenti del pubblico impiego e incrementando l’aiuto a 600 euro mensili. Il ministro Poletti ha assicurato che a breve verrà pubblicato il decreto interministeriale contenente i nuovi criteri per la concessione del contributo e ha sottolineato come l’aumento del contributo:
«Risulta essere compatibile con lo stanziamento finanziario disponibile e consente di rendere più conveniente il ricorso a tali voucher. Inoltre, allo scopo di semplificare le modalità di richiesta dei benefici in parola è stato previsto che la domanda possa essere presentata in qualsiasi momento dell’anno e non più in un circoscritto lasso di tempo».