Gli ultimi dati ISTAT su contratti collettivi e retribuzioni contrattuali rivelano che oltre la metà dei dipendenti italiani è in attesa di rinnovo (a gennaio il 52,9% dei contratti, per quasi 7 milioni di dipendenti). Un pessimo record, visto che a dicembre i CCNL scaduti erano il 37,1%.
A gennaio gli accordi scaduti erano 44, contro i 34 in vigore e sono stati rinnovati solo due accordi, mentre intanto se scadevano altri 5.
Poco meglio a febbraio, quando sono stati rinnovati 4 contratti. L’ISTAT evidenzia che questi dati negativi non si raggiungevano dal maggio del 2008. lasciando presagire tempi duri per i lavoratori assunti con contratti nazionali che speravano in un adeguamento della busta paga.
Altalentanti i tempi di rinnovo, che a inizio anno sembravano migliorare, passando dai 14,5 mesi di dicembre 2010 ai 10 di gennaio. Niente estusiasmi però: a febbraio 2011 ecco che la macchina rallentava nuovamente, con un tempo medio più lungo ossia 10,8 mesi. Solo un anno prima (febbraio 2010) l’indicatore era fermo a 7 mesi. Insomma, non stiamo messi tanto bene.
L’attesa media distribuita sul totale dei dipendenti, invece, si assesta a febbraio 2011 sui 5,7 mesi, mentre a gennaio erano 5,3 mesi. Ma un anno prima la quota era decisamente più bassa: 3,1 mesi.
Gli incrementi maggiori a febbraio si sono registrati nel settore Edilizia con il +4,6%; Militari e Difesa (+4,3%); Forze dell’ordine (+4,0%); Agricoltura; Gomma, Plastica e Lavorazioni minerali non metalliferi (+3,8%).
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Fonte:ISTAT: Contratti Collettivi e Retribuzioni Contrattuali
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