Fare impresa è sempre più difficile per le Pmi in Italia, visto il contesto economico: per spianare la strada alle piccole e medie imprese è stato siglato un accordo quadro tra Unioncamere e Dottori Commercialisti: il protocollo d’intesa prevede misure per l’accesso a strumenti di giustizia alternativa. Obiettivo, diffondere una cultura della mediazione per la risoluzione delle controversie, come indicato nel D.lgs. n.28 del 2010 in materia di mediazione civile e commerciale.
In quest’ottica verranno messi a disposizione delle imprese opportuni servizi di mediazione su tutto il territorio nazionale, e avviate convenzioni tra Camere di commercio e Ordini territoriali per la costituzione di organismi di mediazione associati e congiunti.
Si vuole inoltre arrivare all’inserimento di apposite clausole di mediazione negli statuti e nei contratti.
Per garantirne l’efficacia delle iniziative prese per lo sviluppo economico-finanziario delle piccole e medie imprese italiane, saranno effettuate opportune analisi dei bilanci delle società di capitale attive nei diversi settori e altri studi statistici sulla situazione economica.
Il Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello ha evidenziato come attualmente l’Italia si trovi in una delicata fase di ricostruzione del tessuto imprenditoriale, «il sostegno migliore per chi fa imprese viene dall’avere intorno un contesto moderno: mercati che funzionano in modo trasparente, una pubblica amministrazione efficiente e poco invadente, una giustizia civile rapida e poco costosa».
Il Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Claudio Siciliotti, ha invece sottolineato l’importanza di avviare processi di semplificazione amministrativa e una nuova logica di accesso al credito. A questo mira tra l’altro il recente progetto sperimentale messo in atto con ABI e Unioncamere, con il quale contribuire a creare un rapporto di rinnovata fiducia e trasparenza tra imprese e istituti di credito.
Per quanto riguarda la semplificazione, si opererà sul fronte della procedura di iscrizione dei trasferimenti di quote delle s.r.l., sull’utilizzo della firma digitale con ruolo, del certificato di autenticazione CNS di categoria da parte dei professionisti e sulla standardizzazione delle pratiche telematiche al Registro Imprese con istruzione congiunte tra i due Enti.
Verrà inoltre rafforzato il sistema dei Contact center delle Camere di commercio, così da agevolare il dialogo tra professionisti e Registro delle imprese.
Infine l’accordo pone l’accento sui giovani e sulle start-up, ribadendo la necessità di avviare servizi di assistenza e consulenza e di favorire la riduzione dei costi finanziari e amministrativi a loro carico.
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