L’Italia guadagna 6 posizioni rispetto al 2006 nella classifica internazionale della competitività 2007. Precisamente si colloca alla posizione n. 42 su 55 paesi.
Si tratta della graduatoria sulla competitività mondiale, elaborata, ogni anno dal 1989, dall’Institute for Management Development di Losanna, dal nome “IMD’s World Competitiveness Yearbook highlight”.
Per determinare il grado di competitività sono stati analizzati i fattori riguardanti la performance economica, l’efficienza governativa e di business e le infrastrutture.
In particolare, le nazioni emergenti, come la Lituania e l’Ucraina, stanno crescendo in termini di competitività. Nuove società e nuovi marchi stanno facendo il loro ingresso nell’economia mondiale e potrebbero presto contribuire all’eliminazione della supremazia degli Stati Uniti e dell’Europa.
Analizzando in dettaglio i risultati, su 55 paesi gli Stati Uniti si collocano al primo posto, seguiti da Singapore e Hong Kong. Ad ogni modo 40 economie stanno crescendo o mantengono stabile la propria competitività rispetto agli Stati Uniti, come Cina, Russia, India, Austria e Australia, mentre 15 paesi, tra cui l’Italia, l’Argentina, il Brazile e il Messico, stanno perdendo terreno se messi a confronto con le prime posizioni.
Inoltre, per il 2007 l’Istituto prevede che le relazioni economiche saranno maggiormente tese rispetto al passato perchè i mercati emergenti e gli emergenti poteri vorranno sfidare le “vecchie” economie per stabilire un nuovo ordine in termini di competitività.