Il 2014 si sta rivelando un anno nero per il settore del commercio in Sardegna, dove ammontano a 650 le imprese che hanno chiuso i battenti a causa della crisi nella prima metà dell’anno.
=> Turismo: Sicilia e Sardegna tra le mete più gettonate
Come rivela Confesercenti, il bilancio è decisamente negativo soprattutto se confrontato con il 2013, con una media di 5 chiusure al giorno compensate solo da due aperture.
Settori più in crisi
Per quanto riguarda i settori più in crisi, è il Presidente Regionale di Confesercenti Marco Sulis a tirare le somme: «La Sardegna mostra la stessa tendenza del resto d’Italia, con un saldo passivo di 650 imprese nei soli primi sei mesi dell’anno: 493 appartengono al commercio al dettaglio, di cui 80 del settore alimentare e 413 del no food, mentre 19 sono le imprese di alloggio e ricezione, 68 quelle di ristorazione e 70 i bar. In controtendenza, con un notevole più 81, gli ambulanti, come è accaduto nella penisola. Viviamo un incubo di cui non vediamo la fine».
Boom di ambulanti
Se ad andare male è anche il business delle sigarette elettroniche, gli unici a non risentire della crisi sembrano essere gli ambulanti (sono 81 le nuove attività dall’inizio del 2014 a oggi, seppure la maggior parte siano promosse da imprenditori stranieri.
La mappa regionale
Dal punto di vista provinciale, l’Ogliastra e il Medio Campidano sembrano mostrare le perdite maggiori, al contrario Gallura e Sassari.