La crisi è ben lontana dall’essere finita, nonostante i proclami di fiducia 2010, che inneggiavano ad un ipotetico inizio della ripresa: il 2011 sarà segnato ancora caratterizzato da prblemi economici gravi, soprattutto per le Pmi in Europa che, secondo le ultime rilevazioni Grant Thornton, mostrano i livelli di fiducia più bassi al mondo.
La ricerca, relativa all’ultimo trimestre 2010, è stata effettuata su un campione di 5.700 aziende medio piccole attive in 39 principali mercati mondiali nei settori Manifatturiero, Servizi, GDO, Immobiliare e vari.
Solo il 22% dei top manager europei si dichiara convinto che il 2011 rappresenti l’anno dell’inversione di rotta per l’economia globale, tornando finalmente ad essere favorevole.
Ma il tasso di crescita dell’ottimismo nell’Eurozona non si dimostra uniforme: si va dal 75% della Germania, passando per il 57% della Finlandia, il 45% del Belgio, fino ad arrivare al 19% dell’Olanda, al 10% della Francia e all’8% dell’Inghilterra. Il massimo della sfiducia si registra in Grecia dove si registra un -44%, in Irlanda con un -45% e in Spagna (-50%).
L’Italia, nonostante il biennio di crisi congiunturale, mostra una crescita della fiducia al +13%, in forza delle potenzialità dell’internazionalizzazione (consulta il decalogo delle strategie), delle esportazioni e della capacità di attrarre investitori esteri.
I mercati su cui le piccole e medie imprese italiane si stanno concentrando sono quelli di Cina, India e degli altri Paesi emergenti. Particolarmente interessante appare inoltre la situazione dell’America Latina, dove la fiducia è al +75% e si dovrebbe registrare una crescita del PIL intorno al +4% nel 2011.