Niente party di Natale e niente eventi di fine anno per oltre la metà delle aziende italiane: la crisi pesa, anche sull’umore di lavoratori, manager e imprenditori, che quest’anno hanno scelto di non gratificare sé stessi e i dipendenti con cene, rinfreschi, tombole o festeggiamenti.
Un risultato emerso da una ricerca condotta dalla società di recruiting qualificato Robert Half, a contrasto con la convinzione generale dei vantaggi per la motivazione e la produttività di questi eventi.
Il 55% dei manager non organizzerà nessuno evento aziendale di Natale o Capodanno: il 30% lo ritiene molto improbabile e il 25% improbabile. Il 29% è possibilista, solo il 16% organizzerà una festa.
Interessante un altro dato: il 74% pensa che l’eventuale cancellazione del consueto evento natalizio causerebbe lo scontento nei dipendenti.
Eppure, il 25% è consapevole che servirebbe a staccare dalla solita routine, a favorire i rapporti tra colleghi (30%), a gratificare il personale (25%), a incontrare il management a tu per tu (15%), a migliorare il morale in azienda (19%), a scaricare le tensioni accumulate sul lavoro (9%).
È vero che la crisi impone una riduzione dei costi, ma è anche vero che è possibile ridimensionare questi eventi pur mantenendone il clima di coesione che sono in grado di generare e di cui si sente maggiormente il bisogno proprio nei periodi di difficoltà. «In questo momento le persone hanno maggiore bisogno di sentirsi considerate, apprezzate e gratificate per il loro impegno», ha ricordato Erika Perez, Associate director di Robert Half.