È stato siglato ieri al Cairo un memorandum d’intesa per la definizione di una joint credit facility per favorire le esportazioni italiane di macchinari e beni strumentali verso l’Egitto, finanziando a medio e lungo termine le piccole e medie imprese egiziane acquirenti.
Il progetto, firmato dal Ministro del Commercio e dell’Industria egiziano, Banca Intesa Sanpaolo, Promos, Bank of Alexandria e Sace, si pone come obiettivo la creazione di un primo plafond di 50 milioni di euro per garantire i finanziamenti che Bank of Alexandria erogherà a piccole e medie imprese egiziane che acquistano beni e servizi italiani.
L’Italia è il primo partner europeo dell’Egitto. Nel 2006 il totale dell’interscambio ha sfiorato i quattro miliardi di euro, con un aumento del 40 per cento rispetto all’anno precedente, come afferma la Camera di Commercio di Milano.
È soprattutto l’export egiziano in Italia a guidare la crescita, in aumento del 71 per cento (2,2 miliardi di euro): in Egitto esportiamo soprattutto macchinari industriali per uso generale e specializzati. Il 49,5 per cento dell’import, invece, è costituito da petrolio e derivati.
Milano è la provincia italiana più attiva, sia nelle esportazioni (oltre 266 milioni di euro) che nel numero di imprese import-export (709). Caltanisetta però vince nell’interscambio complessivo per l’arrivo degli idrocarburi (14,2 per cento del totale italiano con un import di quasi 526 milioni di euro). Seguono Roma (oltre 200 milioni di euro di import e 48 milioni di export), Siracusa, Bergamo e Brescia (125 milioni circa di euro, 3,3 per cento ciascuna).