Lavoro: carriera e stabilità aziendale prima di tutto

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 26 Novembre 2010
Aggiornato 2 Gennaio 2013 09:03

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Gli Italiani scelgono il proprio impiego soprattutto per il potenziale di crescita professionale, importante anche la stabilità aziendale. Meno la retribuzione, soprattutto per le donne

Puntano alla carriera gli Italiani, donne in primis. Secondo uno studio condotto dalla società di recruitment specializzato Robert Half, è soprattutto il gentil sesso a puntare sulla crescita professionale, al che conta più della retribuzione. A sorpresa, tra i fattori di scelta di un impiego, prima del guadagno viene la solidità dell’azienda, mentre gli uomini sotto ai 30 anni mettono la retribuzione al primo posto.

La ricerca internazionale ha visto coinvolti oltre 2400 tra impiegati e manager, di cui 205 italiani.

Di fronte alla domanda “qual è l’elemento più importante per la scelta del lavoro?” il 35% degli intervistati ha segnalato le reali opportunità di avanzamento professionale, il 24% la retribuzione, il 17% la qualifica proposta, mentre un buon 13% la stabilità dell’azienda.

Pochi invece (4%) coloro che danno importanza al brand e alla reputazione dell’azienda, così come non sono numerosi (4%) quelli che scelgono un impiego per il suo ambiente di tipo multiculturale.

Alla base di questo tipo di scelta ci sarebbe la lungimiranza dei lavoratori, convinti che puntare alla propria crescita professionale, in un’azienda solida, paga nel lungo termine.

Una consapevolezza che però si acquisisce solo nel tempo: i più giovani (dai 30 anni in giù) danno maggiore peso alla retribuzione (27%), mentre chi considera per prima cosa la crescita professionale è il 29%. Prestano però più attenzione alla multiculturalità (8%).

La percentuale di chi ritiene fondamentale la retribuzione sale ulteriormente al 32% se si considera solo la componente maschile del campione. Di questi il 24% mette al primo posto la crescita professionale.

Percentuali invertite per le donne, le quali favoriscono gli aspetti professionali nel 35% dei casi e quelli retributivi nel 23%. Considerando la fascia di età che va dai 45 ai 60 anni, la carriera è al primo posto per il 33% del campione, la stabilità aziendale per il 23%, la qualifica professionale per il 19% e in ultimo lo stipendio con il 10%.