Confermato il malcontento delle Pmi italiane nei confronti della pubblica amministrazione: un livello così basso non veniva riscontrato dal 2006. Alle piccole imprese la PA pesa, soprattutto perché ritenuta voce di costo troppo onerosa: uno scenario fotografato da Promo Pa Fondazione nel Rapporto 2010, promosso da Camera di Commercio di Milano e Unioncamere Lombardia e incentrato sulle realtà delle aziende fino a 50 dipendenti.
In una scala da 0 a 10, le Pmi indicano un livello di gradimento nei confronti delle PA di 4 punti contro il massimo di 4,7 punti rilevato tre anni fa.
La causa principale di malcontento è il costo, che grava su di loro per oltre 23mila euro in media per azienda: 14mila per adempimenti obbigatori, per i quali le imprese devono impiegare sia risorse interne e che consulenti esterni. Un costo che aumenta di anno in anno: +3% rispetto al 2009 e +15,7% tra il 2008 e il 2009.
Ma lo scontento degli imprenditori deriva anche dai ritardi nei pagamenti da parte dell’Amministrazione e dalla consapevolezza che questa è tanto efficiente e veloce a chiedere quanto lenta ed inefficiente quando deve dare.
A livello territoriale se la cavano meglio il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, dove sembra che efficienza ed efficacia dei servizi, dinamismo della PA e leggerezza del carico amministrativo percepiti dalle aziende siano migliori. Male il Sud.
Gli imprenditori chiedono alle amministrazioni che vengano prima di tutto resi gli iter più semplici e che la semplificazione venga messa in atto guardando alle esigenze delle piccole realtà.