Resta in sospeso la sorte degli esodati da tre anni senza pensione né lavoro, penalizzati dalla Riforma Fornero, che attendevano la discussione alla Camera delle nuove tutele strutturali, calendarizzata per il 30 giugno: secondo indiscrezioni, il Governo vorrebbe rimandare il progetto di legge per la definizione di una soluzione “definitiva” e optare piuttosto per una misura ponte, ossia per una sesta salvaguardia, per una mini-platea di circa 8.500 lavoratori.
=> Esodati: novità e proposte 2014
Progetto di legge
Secondo le previsioni, ricordiamo che il nuovo progetto di legge unitario sugli esodati dovrebbe vedere tra la platea dei salvaguardati anche i lavoratori che avevano stipulato dei contratti a termine. Si tratta nello specifico di una sorta di sintesi dei vari progetti depositati alla Camera, per dare definitivamente una risposta agli esodati. Il testo unico così ottenuto è frutto di più di un anno di confronto in Commissione Lavoro alla Camera di un Comitato Ristretto al quale era stato affidato il compito di mediare tra le forze parlamentari.
=> Pensione anticipata: piano di governo per esodati e over 60
Sostenibilità finanziaria
Il problema che farebbe oscillare il piatto della bilancia verso la sesta salvaguardia invece che verso la tutela strutturale, è come al solido la sostenibilità finanziaria, visto che la stima INPS indica, per il periodo 2014/2025, di oltre 47 miliardi di euro in più rispetto alle risorse già stanziate. Cifre per le quali difficilmente sarà possibile trovare le coperture nel quadro delle compatibilità finanziarie indicate dalla Legge di Stabilità e dal DEF e sulle cui ipotetiche fonti di finanziamento (giochi pubblici online e lotterie istantanee) la Ragioneria Generale dello Stato ha già espresso parere negativo.
Sesta salvaguardia
La nuova salvaguardia dovrebbe concedere un altro anno di sostegno al reddito per i lavoratori, che oggi – per rientrarvi – hanno come limite temporale quello del 6 gennaio 2015: la sesta salvaguardia sposterebbe questa data al 6 gennaio 2016. Questo significa che la nuova salvaguardia non riguarda una platea di lavoratori rispetto a quelli già coperti – in mobilità, dipendenti pubblici esonerati dal servizio, in congedo per cura di parenti disabili, cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali e prosecutori volontari – ma semplicemente “ripesca” quelli rimasti fuori perchè non avevano maturato i requisiti per la pensione nei tempi richiesti o per esaurimento posti disponibili. In base a fonti non confermate, ci sarebbe al vaglio anche la possibilità di includere nella sesta salvaguardia di esodati anche i lavoratori cessati con contratto a tempo determinato a 4 anni dai requisiti pre-riforma Fornero.